Aveva mostrato su Facebook il suo bottino del mare: una decina di pesci spada, molti dei quali troppo piccoli per essere pescati. Ma il vanto via video per aver commesso un’attività illegale è stata intercettata dalle forze dell’ordine. Così l’ufficio circondariale marittimo di Riposto, insieme alla direzione marittima di Catania, ha denunciato per istigazione a delinquere e apologia del reato di uccisione di animali un ripostese di 21 anni. La denuncia arriva alla fine delle indagini, cominciate a novembre dopo la pubblicazione del video incriminato sul profilo del ragazzo sul noto social network. Un filmato, girato di notte, sembra in estate, in cui si vede il recupero di un palangaro: alla lunga lenza e ai suoi diversi ami avevano abboccato la decina di pesci spada. 

Un’attività che, in un colpo solo, ha violato diverse norme. La pesca sportiva dei pesci spada, infatti, è vietata con il palangaro, in numero maggiore a un esemplare al giorno e per pesci troppo piccoli, ancora non in età da riproduzione. Per questo al ragazzo viene contestato di aver ucciso gli animali «senza necessità», reato punibile secondo il codice penale con la reclusione da tre a diciotto mesi. Accusa a cui si aggiunge l’apologia e l’istigazione a commettere lo stesso reato – considerata la vanteria online, dove il video ha avuto migliaia di visualizzazioni – punite con il carcere fino a cinque anni. 

Del caso si occuperà adesso la procura di Catania, chiamata a indagare nell’ambito dei delitti contro il sentimento per gli animali, istituiti nel 2004, applicati più spesso nel caso di animali domestici o d’affezione e raramente alla pesca.