Si è discusso tanto in questi giorni dell’iniziativa «personale e del tutto non concordata con il partito» di Luisa Lantieri, deputata regionale di Forza Italia, che avrebbe presentato all’Assemblea regionale siciliana un disegno di legge per l’istituzione, nientemeno, che del «reddito regionale di cittadinanza». Un’iniziativa che – com’era logico che fosse – ha scatenato la […]
Il reddito di cittadinanza regionale in salsa forzista identico a quello del M5s campano, tra polemiche e reale fattibilità
Si è discusso tanto in questi giorni dell’iniziativa «personale e del tutto non concordata con il partito» di Luisa Lantieri, deputata regionale di Forza Italia, che avrebbe presentato all’Assemblea regionale siciliana un disegno di legge per l’istituzione, nientemeno, che del «reddito regionale di cittadinanza». Un’iniziativa che – com’era logico che fosse – ha scatenato la reazione del Movimento 5 stelle, titolare dell’idea del Rdc, ma non solo, visto che l’attuale maggioranza di governo a Roma, che include il partito di Lantieri, è quella che ha smontato e rimosso il provvedimento grillino per eccellenza.
Al di là però della querelle, dei botta e risposta a ogni livello tra Forza Italia e Movimento, la reazione più curiosa è stata un’altra: quella sì dei Cinque stelle, ma campani, che hanno accusato Lantieri di una sorta di plagio. La proposta dell’ex assessora regionale infatti, secondo quanto si apprende dal quotidiano Domani, avrebbe previsto un contributo di 400 euro al mese come sostegno al reddito dei nuclei familiari, legato oltretutto a un percorso di formazione e preparazione al lavoro dei cosiddetti soggetti attivabili.
In pratica la stessa identica misura presentata nel marzo scorso dai consiglieri pentastellati della Regione Campania, con tanto di illustrazione alla presenza di Giuseppe Conte e di Roberto Fico: 400 euro mensili a persona – più 200 per ogni componente del nucleo familiare oltre al secondo – per 36 mesi e supporto per formazione al lavoro. Identico anche il range di età delle due proposte: tra i 18 e i 59 anni. Una somiglianza che non è passata inosservata oltre lo Stretto. «Siamo particolarmente orgogliosi di aver contribuito a far cambiare idea a qualche esponente del centrodestra su una misura così importante come il Reddito di cittadinanza», ironizza in una nota Gennaro Saiello, uno dei consiglieri regionali campani del Movimento 5 stelle.
«Abbiamo appreso con estremo stupore che la nostra proposta di legge per l’istituzione di un Reddito regionale di cittadinanza, depositata otto mesi fa in Consiglio regionale della Campania, è stata copiata tale e quale da una deputata di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana. La proposta di legge presentata dalla vicepresidente dell’organo rappresentativo della Sicilia, pressoché identica alla nostra, riporta persino i riferimenti al Sistema informativo istruzione lavoro e formazione (SILF), una piattaforma della Regione Campania che in Sicilia non esiste, quantomeno non con questo nome».
Ma al di là della polemica, un reddito di cittadinanza regionale in Sicilia sarebbe possibile? Secondo gli studi compiuti dai grillini campani – già che ci siamo prendiamo spunto anche noi – che hanno anche relazionato in merito alla possibile copertura economica del provvedimento, potrebbe non essere fantascienza, trovando gli opportuni fondi e attingendo a quelli previsti dall’Unione europea. Di fatto c’è che la proposta di legge di Lantieri non è stata ritirata, quindi in teoria potrebbe anche seguire tutto l’iter e magari finire sui banchi di sala d’Ercole, dove troverebbe – questo è certo – più di qualche deputato disposto a votarla.