Sono un migliaio gli agricoltori, gli allevatori e gli apicoltori arrivati da tutta la Sicilia per partecipare al San Valentino di protesta organizzato dalle forze politiche di opposizione all’Assemblea regionale siciliana. Pochi i trattori, questione di autorizzazioni e viabilità, ma la protesta non è meno vibrante, nonostante la divisione con un’altra grossa frangia di agricoltori […]
I trattori arrivano sotto la finestra di Schifani: «C’è un disegno criminale per uccidere il settore»
Sono un migliaio gli agricoltori, gli allevatori e gli apicoltori arrivati da tutta la Sicilia per partecipare al San Valentino di protesta organizzato dalle forze politiche di opposizione all’Assemblea regionale siciliana. Pochi i trattori, questione di autorizzazioni e viabilità, ma la protesta non è meno vibrante, nonostante la divisione con un’altra grossa frangia di agricoltori che invece rifiutano del tutto le ingerenze della politica.
«Questa piazza non era esclusiva – dice Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, dall’alto di un palco improvvisato con dei fusti di carburante, che il sindaco di Taormina condivide con Michele Catanzaro, capogruppo del Pd e Nuccio Di Paola, referente regionale del Movimento 5 Stelle – Non ho capito la posizione di Coldiretti, che quando sono stati invitati hanno detto “non condividiamo”».
Per De Luca «non si tratta di difendere una categoria, si tratta di difenderci da una pandemia che potrebbe arrivare a livello alimentare, vista la quantità di schifezze a cui siamo sottoposti. Gli interlocutori sono in questo palazzo e a Roma. Qui durante la legge di stabilità, di fronte a un problema, quello che ha danneggiato la viticoltura, sono stati stanziati 25 milioni di euro in due anni, a fronte di un danno stimato dagli uffici in 300 milioni di euro. Dall’altra parte c’è il silenzio – continua De Luca – Il ministro Fitto non sta facendo altro che prendere risorse del Meridione e spenderle per un giro lobbistico. Poi c’è l’Europa che con la scusante dell’ambiente ha fatto svalutare i terreni dei nostri agricoltori, costringendoli a finire nelle mani degli strozzini della lobby delle energie alternative».
«Abbiamo presentato una mozione all’Ars – dice Di Paola – per costringere il governo regionale ad aprire una discussione sul tema. È ora di unirci, di dire basta a questi governi regionali che si sono succeduti, sempre con le stesse persone, sempre distanti da quelli che sono i problemi siciliani e da settori strategici come quello dell’agricoltura. In queste settimane, l’Ars è stata bloccata per trattare leggi che riguardano poche persone, come il Salva ineleggibili. Tutto questo deve finire». «Questo governo si è dimostrato sordo di fronte ai problemi dell’agricoltura – aggiunge Catanzaro – Anche nell’ultima Finanziaria. E noi glielo avevamo detto, li avevamo avvisati della situazione drammatica dell’agricoltura. Evidentemente hanno deciso di investire le risorse in altro modo, magari per finanziare la campagna elettorale di qualche assessore regionale che si candiderà alle Europee».
Alla fine, una delegazione di agricoltori senza politici è entrata a palazzo d’Orleans nella speranza di essere ricevuta dal presidente della Regione Renato Schifani, mentre i rappresentanti delle opposizioni presenteranno in Assemblea una richiesta di convocazione urgente per chiedere che sull’agricoltura vengano investite le risorse extraeuropee che non sono state inserite in Finanziaria.