Paternò, Netith assorbe una quota degli ex lavoratori Sindacati: «Bene, ora una soluzione per chi resta fuori»

Si aprono nuovi e concreti spiragli per il ritorno al lavoro di alcuni ex dipendenti del call-center Come già anticipato da MeridioNews, li ha chiamati a sé la nuova realtà imprenditoriale Netith (Network for innovation and tecnology hub), la quale dal prossimo 30 ottobre dovrebbe essere operativa: una società che punta ad essere Digital innovation hub legato al mondo informatico, comprendente non solo le attività di call-center, ma anche servizi quali incubazione di impresa e digitalizzazione di documenti. Nella Netith inizialmente dovrebbero trovare occupazione tra le 150 e le 200 unità lavorative: nell’ex Qè si trovavano 575 unità tra lavoratori a progetto e dipendenti assunti a tempo indeterminato.

Regista dell’operazione è la Di Bella Group, realtà imprenditoriale paternese che ha sempre creduto nel recupero delle risorse ex , in stretta interlocuzione con la Regione riguardo anche allo stanziamento di fondi. La sede della nuova azienda sarà la stessa del vecchio call center, ossia i due capannoni di contrada Tre Fontane. Di poche parole Franz Di Bella, presidente e amministratore delegato della neonata società, che a MeridioNews si limita a ribadire che «si è lavorato intensamente per realizzare concretamente questo progetto», e poi conferma: «Abbiamo già avviato dei colloqui con i lavoratori ex ». 

I sindacati di categoria, tuttavia, si dicono ancora preoccupati per la sorte del bacino di dipendenti, licenziati a fine novembre del 2016, i cui ammortizzatori sociali scadranno il prossimo 6 dicembre: «Siamo contenti dell’apertura della nuova azienda – ha detto a MeridioNews Valentina Borzì, ex dipendente – ma è vero anche che oltre 200 persone fra noi ex dipendenti si troverà in grosse difficoltà a breve, se non si sarà trovara una soluzione». 

Si tratta in sostanza del personale che si occupava dei servizi Enel Energia e della Transcom, ossia la gestione informatica di Inps e Inail. Al momento solo Enel, tra i precedenti committenti di Qè – hanno specificato le sigle di comparto di Cgil e Cisl –  ha dichiarato la propria volontà di riportare la propria commessa su Netith, sia pure con volumi di attività ancora lontani da quelli precedentemente affidati. I sindacati, allora, attendono che «Transcom, che sino ad oggi ha sempre dichiarato la propria disponibilità per la riassegnazione del lavoro, si renda disponibile ad un immediato confronto e si impegni a far si che quelle professionalità non vengano perdute». Per tale ragione le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro al Prefetto e stanno lavorando per riaprire un tavolo di concertazione al ministero dello Sviluppo economico.

Nel frattempo Valentina Borzì, Giovanni Arcidiacono e Anna Orifici, in rappresentanza degli ex dipendenti, hanno inviato una missiva ai quattro candidati alla presidenza della Regione chiedendo un confronto: «Ci rivolgiamo a voi a nome di tutti i nostri colleghi affinché già oggi, ma anche dopo il 5 novembre, si possano individuare le soluzioni possibili e praticabili. Chiediamo che una nostra delegazione possa incontrarsi e confrontarsi con voi».

Salvatore Caruso

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