Ore 21:05, Radio Zammù è off

Giornata dolce-amara nell’aula 24 dell’ex Monastero dei Benedettini. Con sei anni di dirette e programmazioni sempre ricche, premiate, e divertenti Radio Zammù chiude.

 

Dopo una lunga maratona iniziata stamattina, adesso, dalla frequenza 101fm e dal sito web, si sente solo un assordante silenzio. Durante la giornata di ieri, tutte le redazioni, vecchie e nuove, si sono avvicendate davanti ai microfoni per un’ultima volta ricordando i momenti legati a questa realtà. In pieno stile Zammù non sono mancati i momenti esilaranti, divertenti, insieme ai momenti di riflessione. Uno dopo l’altro tutti gli speaker che in questi anni, gratuitamente, hanno garantito una programmazione sempre impeccabile e originale hanno voluto ricordare il proprio legame con la radio. “Il mio primo legame con la radio – ricorda Emilia – risale alle prime riunioni  Un progetto nato da un semplice laboratorio mi ha portato tantissima gioia in questi anni. Tanta da non poterne farne più a meno. Le mie prime dirette, i miei programmi ogni anno e i ragazzi nuovi che mi affiancavano e ai quali cercavo di insegnare qualcosa. Ma ci chiudono. E senza darci motivazioni. Peccato che una cosa del genere non sia più possibile realizzarla”. Ed è anche l’aspetto della formazione interna che ha reso grande questa radio. In questi anni infatti non pochi sono stati i premi e gli elogi fatti alla redazione e a chi è venuto solo dopo che il laboratorio originario non esisteva già più. Come Giuseppe “Govinda” Contrafatto, primo al Festival delle radio universitarie di quest’anno (svoltosi a Cosenza) per il miglior format: s’è inventato “L’isola delle rose”, un programma ricco di poesia e musica folk dei vari paesi del mondo.

 

Questa radio universitaria in tutti questi anni, non ha mai fatto mancare la sua presenza ai grandi avvenimenti dell’ateneo: dalle elezioni del Rettore, agli stati generali di Catania, ai saloni dello studente, ai vari concerti tenutisi al Monastero dei Benedettini e non solo, pubblicizzando tutte le iniziative culturali dell’ateneo e presenti nella città di Catania, fino all’organizzazione di uno dei più bei festival delle radio universitarie realizzati fino ad ora. Ed è grazie anche a questi festival che molte altre radio universitarie hanno mostrato la loro solidarietà a Radio Zammù. Prima fra tutti la radio dell’Università di Padova, Radio Bue, che ha ritrasmesso la maratona sul proprio sito, come anche RadUni, l’associazione operatori radiofonici universitari e il portale Ustation.

 

Fare radio sviluppa la capacità di avere tanti contatti e una buona dose di ironia. E’ quello che hanno mostrato con la simpatia originale di sempre nelle ultime ore di programmazione Stefania, con il suo “Aria Fritta”, mix simpatico di news e buona musica, Roberto e Ita che in questi anni hanno curato il radiogiornale con grande professionalità, Sara con “Slash Band”, programma sulla musica emergente che in questi anni ha fatto conoscere tantissime band siciliane, Nilde e Simona con che con “Controller” hanno sondato il mondo televisivo con moltissimi ospiti illustri, Emanuele e Giorgio con “L’alternativo è tuo papà” nel quale hanno analizzato le grandi band della musica di ieri e di oggi.

 

Tutti si auguravano una chiamata o un messaggio del Rettore Recca che avrebbe potuto finalmente interrompere questo inutile e insensato silenzio istituzionale, ma nulla è arrivato. Solo i complimenti e i pasticcini degli ascoltatori più fedeli di questi anni. Graditissimi. L’ultima ora è stata una maratona di risate, saluti veloci e ringraziamenti con il fiato sul collo. Gli ultimi secondi passano e si ha la netta sensazione che non ritorneranno. Nessuno viene risparmiato dalla commozione e dalla gola secca di chi non sa come annunciare il nulla. Lapidarie e piene di tutti i significati necessari le ultime parole di Roberto Sammito:

“Grazie a tutti. Caro Rettore Recca lo ha tanto voluto. Adesso si goda questo silenzio”.

 

Ore 21:05, Radio Zammù è off.


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