Nel twister in cui è immersa l’Italia ultimamente, ogni colore guida i nostri passi. Quelli della Sicilia e della Puglia sono indicati dai colori giallo e arancione. Queste tonalità calde ricordano i ricchi agrumeti delle campagne
Orange (is the new) Wine: qualità dei bianchi macerati
La calda nuance che richiama i nostri agrumi e i raggi del sole che, al tramonto, si tuffano nel mare non hanno potuto che condurre la memoria agli Orange Wine.
Questa categoria di vini deve il suo colore al processo di vinificazione e macerazione dell’uva a bacca bianca, per questo motivo gli Orange Wine sono conosciuti anche come bianchi macerati. La macerazione è il procedimento che caratterizza la vinificazione dei vini rossi e di questi particolari “bianchi relativi”. Nella dissoluzione buccia-mosto troviamo l’essenza di quello che sarà il prodotto finale. Attraverso questo procedimento tutte le sostanze presenti sulle bucce arricchiscono il liquido in colore e sostanze odorose. Nell’ipoderma della buccia dell’acino troviamo antociani e precursori d’aroma.
La macerazione, possiamo dunque dire, colora il vino, donando carattere e personalità. In Friuli Venezia Giulia, lo sa bene Gravner che, nelle colline del Collio, Brda in sloveno, già da vent’anni ha riscoperto le radici e la storia di questo metodo per i bianchi. Qui, fra le varie, produce Ribolla, macerata sulle bucce con fermentazione spontanea e affinata in anfore di terracotta, quest’ultime “souvenir” sperimentale del suo viaggio in Georgia, remoto e ancestrale angolo di mondo, proprio dove il vino ha avuto origine migliaia di anni fa.
In quest’ottica altri lungimiranti vignaioli in tutta Italia non stati esenti dal subire il fascino dell’orange, dallo sperimentare la macerazione – più o meno lunga – dei vini bianchi, ciascuno seguendo un proprio stile. Dal friulano Radikon al sardo Dettori. Di recente, diversi sono i produttori che si stanno cimentando con uva Trebbiano, nella zona del centro Italia, e in Sicilia, con i vitigni autoctoni come Catarratto e Grillo.
Orange Wine: quest’infusi di arancia candita, erbe aromatiche e frutta secca offrono un sorso pieno e audace, dal tenore calorico sostenuto, diverso da tutti gli altri bianchi a cui si è soliti pensare. Con un’acidità dalla nota amarognola che, in certi casi, può ricordare la birra, non può che reggere piatti altrettanto coraggiosi e generosi, in gusto e struttura. Non solo formaggi stagionati e particolarmente aromatici, ma pietanze a base di curry e/o particolarmente speziate, e particolari preparazioni a base di molluschi e crostacei.
E per concludere in Sicilia impossibile non menzionare quei vini che profumano dell’essenza della nostra isola, un tripudio mediterraneo di iodio e zest come: AV01 Catarratto Orange dell’Azienda Rallo (Alcamo) e Magico Ariddu Grillo di Fabio Ferracane
(Marsala).
Alessia Zuppelli, da social media manager a sommelier iscritta alla Fondazione Italiana Sommelier-Sicilia, la sua missione rimane sempre la stessa: comunicare, anche attraverso un calice di vino.