La marina militare ha trovato la nave a una trentina di miglia a nord delle coste di Palermo. Sull'affondamento resta aperta l'inchiesta della procura di Palermo. L'ipotesi più accreditata è quella della collisione con una petroliera. Quattro gli indagati
Nuova Iside, trovato relitto del peschereccio Individuato a oltre mille metri di profondità
Individuato dal cacciamine Numana della Marina Militare il relitto del peschereccio Nuova Iside. Il motopesca era a circa 30 miglia a nord delle coste di Palermo a circa 1400 metri di profondità. Quanto accaduto nella notte tra il 12 ed il 13 maggio scorso quando il motopesca si inabissò è al vaglio della procura di Palermo che ha aperto un’inchiesta. L’ipotesi è che sia entrato in collisione con la petroliera Vulcanello che si trovava nello stesso tratto di mare nell’ora compatibile a quella della tragedia.
Nei giorni scorsi la petroliera è stata sequestrata e quattro persone sono state iscritte nel registro degli indagati. Si tratta di due ufficiali, il comandante e l’armatore della società Augustadue. Le ricerche da parte della Marina militare erano iniziate il 30 maggio, con la collaborazione della guardia costiera. La fregata Carabiniere aveva individuato la possibile area in cui si sarebbe potuto cercare il relitto e in quella zona sono iniziate le ricerche da parte del cacciamine Numana e dei suoi sensori. Utilizzato anche un mezzo filoguidato del Comando subacquei e incursori (Comsubin).
La profondità del fondale, le forti correnti marine, l’incertezza della posizione al momento dell’affondamento e le condizioni meteorologiche non ottimali hanno reso la ricerca particolarmente difficile e complessa. La conferma dell’identità del relitto è stata ottenuta grazie ad alcune immagini del nome scritto sulla fiancata dell’imbarcazione: quelle immagini e il materiale ritrovato verranno messi a disposizione della magistratura. Nessuna notizia invece del comandante del peschereccio, il giovane Vito Lo Iacono, di 26 anni. Nelle scorse settimane il mare ha restituito i corpi del padre Matteo e il cugino Giuseppe.