In una riunione con i deputati eletti di Forza Italia, il commissario del partito che ambisce alla presidenza dell'Ars conferma che ha avviato «un'operazione tattica» con i dem, «visto che il M5s non dialoga». «Se chiedo cinque voti e mi chiedono quelli per i loro vicepresidenti, io che devo fare?»
Miccichè ammette trattativa personale col Pd «Mi hanno detto che sono disposti ad aiutarmi»
«Voglio fare il presidente dell’Ars e ho avviato una mia personale trattativa con il Pd». È il succo delle dichiarazioni di Gianfranco Miccichè, commissario azzurro di Forza Italia che stamattina nel corso di una riunione a Palazzo dei Normanni con la schiera dei neoeletti parlamentari del suo partito, non ha negato la trattativa in corso con i dem per raggiungere un accordo che dovrebbe assicurare proprio a lui la poltrona da presidente.
Una trattativa che sa tanto di inciucio, quando mancano pochi giorni alla costituzione della giunta di governo e che preoccupa tanto il Movimento 5 stelle, proprio perché avrebbe come controeffetto quello di escludere il movimento di Grillo dalle vicepresidenze che andrebbero a finire così nelle mani dell Pd. «Non c’è dubbio che per uno che vuole fare il presidente dell’Assemblea ci sono sempre franchi tiratori da fronteggiare. In questo caso, il M5s non dialoga e mi devo cercare i voti da un’altra parte», ha ammesso chiaramente Miccichè, parlando con i giornalisti all’Ars.
Il commissario azzurro ha però smentito le voci di un inciucio con il Pd in occasione della definizione degli assetti dell’Ars, ha parlato piuttosto di «un’operazione tattica», che è comunque in atto e condotta personalmente per raggiungere l’obiettivo della presidenza. «Devo fare una promessa, nessuno mi dà qualcosa per niente – ha detto Miccichè – se io chiedo cinque voti e mi chiedono quelli per i loro vicepresidenti, io che devo fare? Non è un’operazione politica, è una mia personale operazione… mia, di Gianfranco Miccichè, che non ha i numeri e vorrebbe tanto fare il presidente dell’Ars».
E «per garantirmi questo obiettivo – continua – sto parlando con tantissima gente, ma la ritengo una normale attività, una trattativa mia, che nulla ha a che vedere con gli altri partiti della maggioranza. Ho solo chiesto ai partiti (di opposizione, ndr), legittimamente, se mi danno una mano e mi hanno risposto “se è possibile, nel rispetto del nostro ruolo di opposizione, siamo disposti a darti una mano”». Nei giorni scorsi il segretario regionale del Pd Fausto Raciti aveva negato in modo categorico trattative con Forza Italia.