M5S: “Si torni al voto”. SEL: “Presentate la mozione di sfiducia”

“Tornare al voto senza se e senza ma”. Il Movimento 5 Stelle all’Ars boccia senza possibilità di appello il Crocetta-bis, e invoca il ritorno immediato alle urne:

“Siamo fermi da tre settimane – ha affermato in Aula il capogruppo Francesco Cappello (nella foto a sinistra) – per assistere alle beghe per il rimpasto. Non siamo più disposti ad assistere inerti ad inutili discussioni. Già sono enormi i danni prodotti e andando avanti si può solo peggiorare, provocando altri danni.

Pertanto noi lasciamo l’aula e diamo appuntamento al governo in commissione Bilancio. Se avete i voti, il ddl pagamenti approvatevelo voi, noi non lo votiamo”.

Una esortazione, quella del ritorno alle urne, pienamente  condivisa da Sel: “Politicamente il governo Crocetta non esiste più. Tutto il resto è teatro dell’assurdo.- dice  Sergio Lima, coordinatore della segreteria regionale di Sel – Tra una Sicilia che vive solo nei sogni di Crocetta e una politica che cerca equilibri e poltrone, la nostra Isola paga immobilismo e non governo. E’ ora di staccare la spina e tornare al voto”.

Un ulteriore spunto di dibattito arriva dai deputati nazionali di Sinistra Ecologia e Libertà Erasmo Palazzotto (nella foto a destra) e Sergio Boccadutri: “Non basta dirlo. Se vogliono realmente andare al voto anticipato presentino la mozione di sfiducia” dicono rivolgendosi ai deputati grillini.

Poi la sfida: “Dal M5S ormai – aggiungono gli esponenti di Sel – arrivano solo chiacchiere. La mozione di sfiducia verrebbe calendarizzata comunque dopo l’approvazione della Finanziaria, ma oggi serviva un atto politico forte che non è arrivato. La sensazione – concludono – è che alla fine anche i deputati stellati abbiano paura di andare al voto, perché con la riduzione a 70 dei parlamentari siciliani anche per molti di loro le porte dell’Ars rimarrebbero chiuse”.

C’è da dire che il Movimento 5 Stelle, lo scorso Ottobre,  una mozione di sfiducia contro Crocetta l’aveva presentata. Ma l’Aula  l’ha bocciata. Non avevano i numeri, insomma. Oggi sarebbe andata allo stesso modo?  Considerando che, con l’attuale sistema,  se va a casa Crocetta, vanno a casa anche i deputati, la risposta è ardua.

In questo articolo le dichiarazioni degli altri partiti.

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