Le avventure di Cancellero Calimeri – L’asso di mazze

Mariamariamaria… qui al bar del benzinaio non ci diamo pace a pensare a quel povero Giancarlo Cancellerima comu ci finiu? Ni sta parennu Calimero (“Eh, che maniere! Qui fanno sempre così, perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero… è un’ingiustizia però!”).
Allora, ricapitombolando: alla fine dell’anno scorso sembrava che Cancellero Calimeri dovesse presentarsi a sindaco: “La mia candidatura è sul piatto” disse (e infatti se lo sono ammuccato sano sano, si c’è di manciari a Catania s’ammuccunu macari u sinnicu ccu tutta a ggiunta, fijuriti a uno che spatti è nisseno… anche se per la verità, dicono, raccontano, sembrerebbe che Cancellero Calimeri andasse in giro dicendo: “Mi ho trasperito aCCatania”, in perfetto urban slang etneo).
Come fu come non fu, per mettere il piatto della candidatura nel forno delle elezioni si aspettava, da parte dei Cinquestelle, una deroga al limite del secondo mandato e la possibilità di candidarsi per un terzo mandato “civico”, che sarebbe “a sinnicu”. I Cinquestelle gli dissero “sì, aspetta un attimo, forse, stiamo lavando il gatto, ti richiamo io, non ti prendeva” e Cancellero Calimeri restò con il piatto in mano.

Al che ebbe la pensatona! (Più lunga è la pensata…) Se ne sta zitto, quatto quatto, e ancora prima che Enzo Bianco sciogliesse il misteriosissimo enigma sulla sua candidatura in contrasto con il Pd e i Cinquestelle, Cancellero che fa? Gliel’appoggia di colpo a Bianco, che è ben contento di farsela appoggiare, la lista o la candidatura, non s’è capito bene, perché mentre ancora cercavamo di capire se era lista Calimeri o semplice capolista in una lista appoggiante Bianco, tuppete, Bianco tummò. Condanna, divieto di candidatura, esilio, bisticcio, strappate delle capelle e via discorrendo.
A questo punto era ovvio, conseguenziale, logico, non c’è manco bisogno di dirlo, come minimo, che fosse Enzo Bianco ad appoggiargliela a Cancellero, che era ben contento di farsela appoggiare, la candidatura a sindaco, ovviamente fuori dai Cinquestelle nelle quali vige ancora il limite del secondo mandato (a quel paese, Caltanissetta, infatti, come vedremo, i Cinquestelle, a Cancellero, lo hanno mandato a quel paese due volte).
Tutti a scrivere dell’”ipotesi Cancelleri” mentre invece, Enzo Bianco, che si era preso di buon gusto l’appoggiata, gli diceva: “L’utente da lei chiamato potrebbe essere spento o a dieta, ora poi ti richiamo, lasciate un messaggio in segreteria dopo il… – e non diceva “bip” -, sto stendendo la lattuga ad asciugare ché l’ho lavata col bicarbonato” e gli ha tolto anche la spunta blu su Whatsapp.
E così com’è come non è, a botta di sancu, Bianco gliel’appoggia a Caserta. Che resta composto ma si vede che dentro è contentissimo dell’appoggio.

E allora tutti a dire: “Ma come, ma se Mario Crocitti, nunsunteddu, si era preso a sputazzate con Ahnton… con Antohn… (‘a uòddirri… ‘na vota ca c’ansertu cu sta minchia di acca)… vabè ccu Barbagallo, che aveva detto “il Pd e Bianco non sono mai stati così lontani” e Crocitti, nunsunteddu, ci aveva mandato a dire, su Facebook, “indecoroso” (è bellissimo Crocitti che quando vuole insultare qualcuno ci dice “indecoroso”, mariamariamaria, cose da mangiarselo vivo da quanto è duci) lamentandosi di essere stato aggredito, sul piano personale, da Hanton… vabbé da quello lì, in maniera VOLGARE! (E cchi ci fici, c’arrubbau a merendina?).
E quindi tutti a domandarsi: ma davvero Bianco gliel’appoggia a Caserta? Così, davanti a tutti: nel senso che non hanno fatto un accordo privato, ma proprio la lista “Bianco per Catania” appoggerà Casertadicono qui a MeridioNews che ci sono i Cinquestelle che stanno svomitazzando mura mura a leggere quel “Bianco” nel nome della lista e vogliono che Bianco sbianchetti Bianco (ora li portano).
Per calmare Crocitti che si era fatto prendere dalla foga e stava ancora sputazzando contro il Pd e i Cinquestelle, Bianco lo ha preso, lo ha portato in riva al mare al tramonto, e gli ha spiegato: “Vedi, Mario, io lo faccio per amore, io a Caserta gliela appoggio, la sua candidatura, per amore vero, un amore, propria, che mi sgorga a uso che mi ho calato l’idraulico liquido. Non lo vedi com’è bella Catania! Qui hanno bisogno del nostro amore, del nostro entusiasmo entusiasmante, della nostra positività positivizzante, della nostra gioia gioiosa, della nostra passione appassionata…” e poi avrebbe continuato anche per sei o sette ore se Crocitti, nunsunteddu, non l’avesse interrotto dicendogli: “È vero, Enzo, Catania senza il tuo amore è persa” e poi ha pianto (non si capisce se di commozione o altro).

E torniamo al nostro povero Cancellero Calimeri. Dice La Repubblica che, rimasto com’era senza appoggio, è tornato a tuppuliare ai Cinquestelle per avere un posto in lista come consigliere comunale, e quelli gli hanno risposto: “Il sollecito è stato inoltrato sulla linea dell’utente desiderato, il dottore è in riunione, lasci il numero che la facciamo richiamare, le ho detto che richiama lui, se le dico che la richiama la richiama, ora poi, aspetta che mi prendo un appunto, mandami un vocale così me lo ricordo” e non hanno derogato, come dicevamo, al secondo mandato, mandandolo per una seconda volta a quel paese (Caltanissetta). “Ma pecché, pecché?” ha chiesto Cancellero. “Perché sei un traditore che te ne sei andato con Bianco”. “Ma come – ha risposto Calimeri – ma se Bianco adesso è alleato con voi!”. E i Cinquestelle: “Che c’entra scusa, quella è un’altra faccenda, il vigile sta fischiando, devo correre a spostare la macchina che l’abbiamo messa in seconda fila, ti richiamo io, porgi i miei omaggi ad Azzurra”.
Ora, adesso (e dalla prossima settimana giuro che scrivo più corto), Enzo Bianco non lo può lasciare a Giancarlo Cancelleri a piedi. Quindi, o se lo mette in lista difendendolo contro i cattivoni dei Cinquestelle così come aveva fatto Cancelleri… oppure che fa: a prendere siamo bravi e a dare non si può perché l’amore per Catania è troppo?


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