La Sicilia, i soldi, i forestali e l’Eas

Sì, in Sicilia ormai le cose vanno così: la politica di qua e la realtà di là. Due mondi che ormai si tengono lontani l’uno dall’altro. Mentre tutti sono concentrati sui risultati dei ballottaggi – baricentro dell’attenzione Palermo, con una probabile vittoria di Leoluca Orlando destinata a scompaginare ulteriormente i già precari equilibri della politica siciliana – la realtà dei problemi non risolti supera di gran linga l’immaginazione. Con passaggi che non si capisce se definire comici o tragici.

Volete un esempio? I 28 mila o giù di lì operai della Forestale. Si tratta dell’attività antincendio. Fino a un paio di settimane fa non c’era un euro. Tanto che il governo della Regione avrebbe voluto pagare questo servizio contraendo un mutuo. Operazione bloccata dal commissario dello Stato con una bella impugnativa. Proteste del governo. ‘Minacce’ di pubblicare la legge impugnata. E bla bla bla.

La scorsa settimana i 28 mila operai della Forestale hanno solo minacciato di scendere in piazza a Palermo. Improvvisamente, la commissione Finanze dell’Ars si è riunita tre o quattro volte. Mentre i dirigenti generali del Bilancio e del Corpo forestale hanno cominciato a cercare soldi tra le pieghe dei disastrati conti economici della Regione. E – sembra incredibile! -prima hanno trovato 20 milioni di euro, poi altri 12, poi altri 30, poi altri 20. Insomma, alla fine, dal nulla, sono spuntati 160 milioni di euro che restavano ‘sepolti’ tra le pieghe del bilancio.

Una considerazione e una domanda. Considerazione: si parla di bilancio regionale dai primi di aprile: ci sono state due impugnative, di cui una doppia proprio sul mutuo per pagare gli operai della Forestale: poi, improvvisamente, almeno una parte dei soldi viene fuori. La domanda: come mai non sono stati tirati fuori prima?

Follie di bilancio. Ma non solo. La scorsa settimana Antonello Cracolici e Giseppe Lumia, i ‘dioscuri’ che apoggiano il governo regionale di Raffaele Lombardo hanno chiesto a Lombardo di dimettersi subito subito. Possibile? Dicono vero o scherzano? ni pensiamo che sia vera la seconda ipotesi. Non possono dire sul serio.

Perché appena due mesi fa, Rita Borsellino, candidata alle primarie a sindaco di Palermo, nel febbraio scorso, chiedeva proprio le dimissioni di Lombardo per manifesta incapacità amministrativa. Non l’avesse mai fatto! Cracolici e Lumia si sono scatenati contro di Lei perché dovevano proteggere il governo Lombardo. Hanno ghermito e convinto Fabrizio Ferrandelli a candidarsi alle primarie contro Rita Borsellino. Lo hanno fatto vincere più di rovescio che di diritto. Ora, dopo aver fatto tutto questo casino cos’è che vogliono Cracolici e Lumia? Le dimissioni di Lombardo! Sono ‘matti’ come i romani secondo Asterix?

E che dire dell’acqua? La gestione idrica pubblica è una delle battaglie della sinistra. Gli italiani hanno anche votato in massa un referendum popolare. Che ha stabilito che la gestione dell’acqua deve essere pubblica. In Sicilia la sinistra è al governo con Lombardo. Per l’appunto, con Cracolici e Lumia. Che sono i garanti di questo governo. Ebbene: è stato fatto qualcosa per togliere ai privati la gestione dell’acqua in Sicilia? Non, non è stato fatto nulla.

Sicilacque è ancora lì. Inamovibile. Gli Ato idrici sono ancora al loro posto, altrettanto inamovibili. E i Comuni siciliani continuano a far arricchire i privati. Comuni che si preparano a far pagare un conto salatissimo ai cittadini siciliani. Sarebbe questa la sinistra siciliana, onorevole Cracolici e onorevole Lumia?

E che dire dell’Eas? Il governo regionale si è fatto impugnare il bilancio dalla ‘A’ alla ‘Z’. Certo, è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Lo scioglimento anticipato dell’Ars è stat scongiurato. Ma, in questo momento, è un bilancio fiction. Inutilizzabile. Bloccato. Il primo bilancio fiction della storia dell’Autonomia.

In questo momento i pagamenti di mezza Regione sono bloccati per mancanza di soldi. Eppure il presidente della Regione, Lombardo, non si scompone. Anzi, la scorsa settimana, ha convocato una conferenza stampa per annunciare quello che ripete da un mese: e cioè che si dimetterà a luglio e che si voterà a ottobre per il nuovo presidente e per la nuova Assemblea regionale siciliana. E bla bla bla.

Intanto è lì, ‘bello seduto’ a Palazzo d’Orleans, la sede panormita ddel governo isolano. Dicono che darà vita a un rimpasto della giunta. Per governare? Non scherziamo con le cose serie. Per andare avanti. Galleggiando su un mare di problemi irrisolti. La realtà politica (o quasi) di qua, i problemi di là. Distinti e separati.

Nessuno lo smuove, Lombardo. Nemmeno le grida dei dipendenti dell’Eas che – come gli operai della Forestale, come i trattoristi dell’Esa, come i ‘clienti’ della mitica tabella H (‘azzoppata’ dal commissario dello Stato anche ‘lei) – vorrebbero essere pagati.

Ma i soldi non ci sono. Per loro, ovviamente. Perché, con riferimento all’Eas si narra che il dirigente generale, dottore Di Chiara, una volta messo piede negli uffici dell’Ente acquedotti siciliani, si sarebbe portato dietro una decina o forse più di dipendenti regionali. Per fare che, visto che lì il personale all’Eas non manca? Per far quadrare i conti.

Pensate: far quadrare una cosa – i conti – che all’Eas sono sempre stati misteriosi. Anche se, a quanto pare, era tutta un questione di assonometria idrica. E, forse, anche di prospettiva architettonica. Non a caso – così si dice – a capo dei servizi finanziari sarebbe stata dirottata – sempre su input del dottore Di Chiara, ovviamente – l’architetto Marinella Giunta. Un architetto alla finanza? E perché no? Chissà, magari avremo un Piano regolatore dell’Eas…

Si parla, sempre on riferimento all’Eas, anche di doppi incarichi. Ben remunerati, possiamo immaginare. Il tutto mentre i dipendenti dell’Eas non vegono pagati. A chi tanto e a chi nulla. Cose che capitano.

 

 


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