Giornata di presentazioni in casa Palermo. Dopo Cristante e Cionek, quest’oggi è stata la volta di Norbert Balogh, attaccante 19enne che i rosanero hanno prelevato dal Debrecen. A introdurlo è stato il direttore sportivo dei siciliani, Manuel Gerolin: «Balogh è un classe ’96, si tratta di un ragazzo molto giovane che abbiamo monitorato a partire dal mese di ottobre. Giocava nel Debrecen e a colpirci sono stati la sua fisicità e la sua tecnica. Abbiamo deciso di puntare su questo giocatore che secondo noi è un giovane di buona prospettiva. È stato tesserato ieri e dunque è a disposizione della squadra e siamo convinti che possa fare bene a Palermo e, più in generale, nel nostro campionato».
Dopo Gerolin, è stata la volta di Balogh. Il giocatore parla soltanto ungherese ed è stato dunque coadiuvato da una traduttrice: «Sono molto contento di essere qui. In Ungheria il tempo libero lo passavo con la famiglia e con gli amici. Adesso cercherò di ambientarmi qui e vedremo come andrà». Proprio la famiglia sembra essere uno dei punti saldi di Balogh che ha confidato di avere una sorella di 11 anni che va ancora a scuola e che è rimasta in patria con la madre, soffrendo molto di questa lontananza. Il giocatore, però, è sembrato determinato e orgoglioso nonostante i suoi 19 anni: «Mia madre mi ha detto che adesso sono diventato un uomo».
Al termine della stagione si giocheranno gli Europei, manifestazione per la quale anche l’Ungheria ha ottenuto il pass: «Per il momento – afferma l’attaccante – la mia priorità è di fare meglio possibile con questa squadra. L’Europeo è un obiettivo, la mia ambizione è quella di fare bene per poter ambire a livelli sempre più alti. Spero in una convocazione, sono certo delle mie qualità e convinto di poter raggiungere questo traguardo». Nel Debrecen ha giocato al fianco di Adamo Coulibaly, attaccante francese che per tre stagioni consecutive ha vinto il titolo di capocannoniere del campionato ungherese: «Anche lui – prosegue Balogh – è stato determinante per la mia crescita. Mi ha aiutato sicuramente ad avere conoscenze calcistiche maggiori. Al Debrecen giocavamo con il 4-4-2».
Il giocatore ha poi continuato a ruota libera: «Ringrazio il presidente Zamparini che ha contribuito alla realizzazione del mio sogno. Giocare in una squadra del genere per me è molto importante. Sono orgoglioso di me stesso e fiero di essere qui dopo il mio percorso iniziale». L’ungherese appare sempre più convinto della sua scelta di approdare in rosanero: «Se sono qui lo devo alla mia famiglia, per cui un grazie particolare va a loro. Sono fiero di giocare in una squadra nella quale in passato ha giocato gente del calibro di Cavani. Sono giovane, è vero, ma questo aspetto non mi impedirà di imparare tanto: sono qui per apprendere dai miei compagni di squadra».
«Quando è arrivata la proposta del Palermo – prosegue Balogh –, neanche per un attimo ho pensato di dire di no. Sono stato accolto subito bene dai miei compagni di squadra e anche se parliamo una lingua diversa, mi sono sentito sin da subito come se fossi a casa mia». Il classe ’96 si è poi soffermato sulle sue caratteristiche tecniche, delineando il proprio profilo: «Sono un attaccante a cui piace giocare sulla linea del fuorigioco. Anche se tutti mi vedete così alto e potreste pensare che il colpo di testa sia il mio punto forte, in realtà si tratta di un fondamentale che devo migliorare molto. Per questo posso ispirarmi a Gilardino, sono convinto che grazie a lui posso fare dei passi in avanti anche in questo pezzo di repertorio. Spero di riuscire a togliermi tante soddisfazioni e di raggiungere tanti miei desideri».
«Al di là della guida tecnica della squadra, sono qui da poco. L’obiettivo iniziale è quello di conoscere al meglio i miei compagni. Mi rende felice il fatto di poter giocare, di poter essere in campo e di poter dare dei risultati. Quando sono in campo, io divento sicuro di me stesso». Nella prossima giornata, il Palermo affronterà il Genoa e alla domanda se fosse o meno pronto a scendere in campo già contro i rossoblu, Balogh ha risposto: «Mia madre mi ha detto che anche se avrò a disposizione soltanto cinque minuti, in quel frangente devo dare tutto».
Il giocatore ha già sostenuto, nella giornata di ieri, il primo allenamento con il resto della squadra: «Ho avuto anche modo di avere un primo approccio con la città. Si tratta di una cultura completamente diversa dalla mia, ma Palermo mi sembra proprio una città molto bella». Già prima del suo arrivo, il presidente Zamparini ha affibbiato un’etichetta molto pesante all’ungherese, quella di “nuovo Cavani”. «Sicuramente – afferma il giocatore – sentire queste parole da una persona del genere è molto stimolante. Io però non voglio fare paragoni con nessuno, non sono Cavani, ma Balogh. Potrei dire tanti giocatori ai quali mi ispiro, ma ognuno ha le proprie caratteristiche e le proprie peculiarità che cerca di dimostrare in campo».
Quella di Balogh è comunque stata una scelta ponderata. Il ragazzo ha voluto guardare la squadra con i propri occhi prima di dare il proprio assenso al trasferimento: «Quando c’è stata un’accelerata alla trattativa, ho visto giocare il Palermo in televisione. È stata una grande emozione vederli prima in tv, capire che era un’ottima squadra con buoni giocatori e ora essere qui. Ribadisco il fatto che sono molto contento di essere stato subito accettato e accolto bene dai miei nuovi compagni. Sono inoltre convinto – conclude il giocatore – che la mia voglia di imparare mi consentirà di affrontare bene questo salto dal campionato ungherese al calcio italiano».
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