Lontano dai riflettori delle grandi città, alcuni volti noti della politica regionale hanno tentato di diventrare sindaci nei piccoli centri. Dall'ex commissaria Irsap coinvolta nell'inchiesta Montante all'ex presidente dell'Ars
I big della politica che hanno puntato sui piccoli centri Eletti Brandara e Laccoto, tonfo per Cristaldi e Caputo
Avevano scommesso sui piccoli centri, nell’Agrigentino, nel Palermitano, nel Trapanese, nel Messinese. Nella conta degli sconfitti e dei vincitori, oggi ci sono anche loro, i volti noti della politica regionale che hanno scelto di tornare all’attività amministrativa, candidandosi alla carica di primi cittadini di alcuni Comuni minori.
È successo a Naro, nell’Agrigentino, dove è stata eletta Maria Grazia Brandara col 34,31 per cento dei voti. La neo sindaca, ex deputata regionale ed ex commissaria dell’Irsap, poco meno di un anno fa aveva lasciato la carica di commissario del Comune di Licata perché indagata nell’inchiesta Double Face sul cosiddetto sistema Montante, insieme all’ex vicepresidente della Regione Mariella Lo Bello, di cui Brandara è una fedelssima. A questo giro di Amministrative ha deciso di tornare a metterci la faccia, questa volta a Naro, dove la maggioranza degli elettori ha scelto di darle fiducia.
È andata bene anche all’ex deputato regionale Giuseppe Laccoto che in quota Pd è stato eletto sindaco di Brolo, in provincia di Messina. Con la lista Brolo Riparte, l’ex presidente della commissione Salute all’Assemblea regionale si è affermato con il 47 per cento delle preferenze.
Grande delusione invece per Nicola Cristaldi, ex presidente dell’Ars, già sindaco di Mazara del Vallo, che nella sua Calatafimi Segesta si è fermato al 33,4 per cento delle preferenze, staccato di molto da Antonino Accardo (48,6 per cento), eletto sindaco. Male, ma non malissimo, se confrontata alla delusione per l’ex deputato regionale (ed ex sindaco) Salvino Caputo, che a Monreale si ferma al 13,9 per cento delle preferenze. Per Caputo erano scattate le manette poco più di un anno fa nell’ambito dell’inchiesta Voto Connection. Il sostegno di pezzi importanti del centrodestra siciliano non è stato sufficiente neanche per approdare al ballottaggio.