Gran caos all’Ars: la rivolta dei grillini

Doppia fumata nera ieri all’Ars sull’approvazione del Dpef (Documento di programmazione economica e finanziaria). Il governo è inciampato sul niet dei deputati del M5S che, al momento della seconda votazione, hanno lasciato l’Aula.

Il motivo lo spiega Giancarlo Canecelleri, capogruppo dei grillini a Sala d’Ercole: “Cosa dovremmo votare se il nostro voto non ha valore? Cosa dovremmo votare se poi il governo non è in grado di dare delle risposte concrete ai cittadini? Ora subito e non domani. Cosa dovremmo votare se il massimo risultato prodotto dal governo è solo un timido garbato “invito” rivolto agli americani ed a Terna per una sospensione cui, sia gli americani per il Muos di Niscemi, che Terna per l’elettrodotto di Pace del Mela, non hanno dato seguito?”

Fino ad ora il movimento aveva supportato Crocetta nei vari passaggi parlamentari, ma lo stallo sul Muos e sull’elettrodotto hanno causato la rottura. Vedremo se si tratterà di un divorzio o di una separazione temporanea. Alle accuse risponde a stretto giro di boa l’assessore regionale al Bilancio, Luca Bianchi.

“Sono esterrefatto- riferisce a Linksicilia-. Ritengo che il mancato appoggio del M5S sia legato a motivi politico strumentali, al clima elettorale e al Muos. Questo è un errore, un modello di vecchia politica che sicuramente non giova alla Sicilia”. Anche i deputati di Cantiere Popolare, Pdl e Lista Musumeci hanno dato picche al governo, abbandonando l’Aula. “Questo Dpef è lo specchio fedele di un governo dalla condotta schizofrenica e contraddittoria- afferma Musumeci-. Ripete stancamente le patologie del sistema ma non sa indicare alcun rimedio.

Alle commissioni parlamentari non arriva uno straccio di proposta dal governo e quasi tutti gli assessori sembrano brancolare nel buio. I trasferimenti del personale – ha proseguito il leader della Destra- sono la prova lampante di un imbroglio: se si è trattato di rotazione ordinaria, questa andava programmata senza lasciare pericolosi vuoti nelle strutture; se si tratta di epurazione per condotte illecite, allora vanno denunciati fatti precisi e singole persone. Di parere opposto il leader dell’Udc in Sicilia, Giampiero D’Alia, che all’inaugurazione della campagna elettorale non risparmiato parole dure conto il movimento di Grillo.

“Le cialtronate populiste – ha commentato D’Alia – durano lo spazio di un mattino, ma con il futuro della Sicilia non si può scherzare. Per questa ragione chiediamo al presidente della Regione, Rosario Crocetta, e al Pd un incontro urgente affinché si approvi in tempi rapidissimi il Dpef”. La linea del rigore e del risanamento, necessaria alla Sicilia, – ha proseguito – non può essere messa in discussione né a repentaglio dal populismo di mani incerte come quelle del Movimento Cinque Stelle, alla ricerca di visibilità per la campagna elettorale. Evidentemente i grillini – ha concluso – pensano di prendere voti bloccando la Regione. Un comportamento da irresponsabili”.


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