Governo regionale: Crocetta assegna le deleghe e, di fatto, rompe con mezzo PD

IL VERO ‘CAPOLAVORO’ NON L’HA FATTO IL PRESIDENTE DELLA REGIONE, MA IL LEADER DEI RENZIANI SICILIANI, DAVIDE FARAONE, CHE SEMBRA PIU’ ‘ASSETATO’ DI POLTRONE DEL GOVERNATORE E DI LUMIA MESSI INSIEME. PER PRENDERSI UN ASSESSORATO E MEZZO HA SPACCATO IL SUO PARTITO NELL’ISOLA. INTANTO CRACOLICI ANNUNCIA UNA SVOLTA: “SERVE UNA PROSPETTIVA DIVERSA PER IL GOVERNO DELLA SICILIA”

Al di là di quello che si legge da ieri su qualche giornale, lo scontro tra una parte del PD siciliano e il Governo regionale di Rosario Crocetta procede senza sosta. Il dialogo che veniva dato per “riallacciato” tra il segretario del Partito Democratico siciliano, Fausto Raciti, e il governatore sembra smentito dai fatti. Con molta probabilità, è la solita strategia del presidente della Regione.

Una strategia fatta di carota e di bastone. La carota è il tentativo, un po’ maldestro, di far digerire a tutta l’area Cuperlo del PD siciliano il nuovo Governo, prevedendo, al limite, un solo assessorato per quest’area del Partito Democratico.

Accanto alla carota c’è il bastone: ovvero l’avvio dell’assegnazione delle deleghe. Nulla di nuovo rispetto a quello che si sapeva: all’assessorato all’Economia dovrebbe andare Roberto Agnello, vicino all’area che fa capo a Giuseppe Lupo; mentre Salvatore Calleri “l’inavvicinabile” (sua la dichiarazione che abbiamo letto nei giorni scorsi con riferimento alla solita antimafia), che fa riferimento allo stesso Crocetta, dovrebbe andare all’Energia, al posto di Nicolò Marino.

Nico Torrisi, vicino al segretario regionale dell’Udc, Giovanni Pistorio, dovrebbe andare all’assessorato alle Infrastrutture, il contestato Antonio Fiumefreddo ai Beni culturali, Nelli Scilabra, vicina al senatore Giuseppe Lumia, dovrebbe restare alla Formazione professionale con un punto interrogativo: da candidata alle elezioni europee non dovrebbe mettere piede in assessorato come aveva richiesto lo stesso Crocetta e come chiede il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone.

Linda Vanchieri, vicina a Confindustria Sicilia, dovrebbe restare alle Attività produttive; Patrizia Valenti, vicina al segretario dell’Udc, Giampiero D’Alia, dovrebbe essere confermata alla Funzione pubblica e l vice presidenza della Regione; per Mariarita Sgarlata, a mezzadria tra il Megafono di Crocetta e i renziani di Davide Faraone, si parla dell’assessorato al Territorio e Ambiente.

Particolare il caso di Paolo Ezechia Reale, già esponente del centrodestra, passato, armi e bagagli, con Articolo 4 di Lino Leanza. A lui dovrebbe essere assegnata la delega per l’assessorato all’Agricoltura. Di fatto, Leanza avrebbe vinto il braccio di ferro con l’Udc. Michela Stancheris – altra invenzione di Crocetta – dovrebbe restare al Turismo. Idem Lucia Borsellino, che dovrebbe restare alla Salute. Giuseppe Bruno, altro esponente dell’area renziana, come si dice da giorni, andrebbe all’assessorato al Lavoro e Famiglia.

Intanto il parlamentare regionale del PD, Antonello Cracolici, ha

Antonello Cracolici (foto tratta da Wikipedia)

riunito questo pomeriggio i suoi sostenitori in un albergo palermitano, a 48 ore dalla decisione della direzione nazionale del PD di escludere il suo nome dalla lista per le europee.

“Per la prima volta – ha detto – nella formazione delle liste il PD esclude una candidatura per ‘motivi di equilibrio’: credo che questa decisione potrà lasciare una ferita profonda. Oggi la vicenda della mia candidatura è un capitolo chiuso: anche se non è dipeso da me, chiedo scusa a nome del PD ai tanti sostenitori che si erano già impegnati per questa campagna elettorale. Ma a loro dico di conservare le energie perché ne abbiamo bisogno, sia per il nostro voto alle europee che qui: da oggi ho molto più tempo per dedicarmi a quello che succede in Sicilia, all’Ars e dentro il governo. Adesso inizia un percorso nuovo, e voglio dirlo chiaramente: non siamo disposti a portare il cervello all’ammasso, se sarà necessario lavoreremo per una costruire una prospettiva diversa per il governo di questa Regione. Abbiamo il dovere di dare risposte ai tanti siciliani che vogliono risultati concreti, non chiacchiere”.

Sul Crocetta-bis, Cracolici ha detto: “Nel momento in cui Crocetta ha scelto lo strappo e ha dato vita al cosiddetto ‘Governo del presidente’ – ha aggiunto – ha bloccato tutto. Quando non c’è un progetto politico, quando si opera solo in funzione dei destini personali, allora c’è il caos: e questo Governo è figlio del caos. Adesso vedremo – ha proseguito Cracolici – se il presidente della Regione saprà correggere profondamente la rotta e dare le risposte che servono alla Sicilia. Ma se Crocetta non sa dare altre risposte rispetto a quelle del ‘circo Barnum dell’antimafia’, se non sa andare oltre la politica dell’apparenza e dei comunicati stampa, allora non si andrà lontano”.

Infine, a proposito delle recenti dichiarazioni di Nicolò Marino rilasciate nel corso di un’intervista al quotidiano online LiveSicilia, Cracolici ha detto: “Marino ha detto cose importanti. Ha parlato dell’affare dei termovalorizzatori contro il quale mi sono battuto, e degli interessi che ruotano attorno alle discariche: alla luce di queste dichiarazioni, fatte da un ex assessore che oltretutto è un magistrato, non mi stupirei se in qualche Palazzo si decidesse di aprire un fascicolo”.

 


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