Gesap, la replica del dg Scelta

Il direttore generale della Gesap, Carmelo Scelta, replica a LinkSicilia. Lo fa in un commento, che riportiamo qui,  per assicurargli la massima visibilità, postato in coda all’articolo: “Gesap, una gestione da delirio“. In particolare si sofferma sulla notizia, riportata da questo giornale, relativa ai costi del parcheggio presso l’aeroporto di Palermo.  

Scelta si rivolge al nostro direttore, Giulio Ambrosetti, che gli risponderà a breve, ma non manca di riferirsi alla redazione. Che, però, con tutto il rispetto, farà a meno delle lezioni di giornalismo che il dg della Gesap sente di potere impartire. Al di là delle parole, i fatti:  i costi del parcheggio dell’aeroporto di Palermo restano esosi, a prescindere dalle promozioni in atto a Milano. Forse, mentre nel capoluogo lombardo, vanno di moda le promozioni per rendere più accessibile il servizio parking, a Palermo vanno di moda le ‘promozioni al rialzo’che consentono di garantire consulenze milionarie e stipendi al cda della società che gestisce lo scalo aeroportuale. Senza troppi successi, considerato che l’Enac minaccia di revocare la concessione per scarsa solidità finanziaria.

Non ce ne voglia Mr Scelta. Ma i numeri sono numeri.  Comprensibile la sua precisazione sul fatto che il dg non decide tutto da solo. Nessuno lo ha sostenuto. “Il Direttore Generale, diversamente, pur costituendo il vertice apicale dell’organizzazione, non ha alcun potere di spesa, neppure di un euro, non affida consulenze, non dà incarichi di alcun tipo, e via discorrendo. E di certo non ha alcun potere decisionale autonomo!!” scrive il numero uno della società che gestisce lo scalo di Palermo.  E aggiunge: “Tutto il resto è gossip”. Di certo non è gossip il documento che abbiamo pubblicato sui 6,5 milioni di euro di consulenze in due anni e non è gossip che un palermitano che vuole lasciare la macchina all’aeroporto rischia di essere spennato.  Se poi, Scelta pensa che nella gestione e nei bilanci di una società pubblica possa trovare spazio il gossip, beh, quello è un problema suo…

Questa la replica:

“Caro Giulio,

sono Carmelo Scelta, il Direttore Generale di GESAP, e sono rimasto assai sorpreso per quanto ho letto su questo sito, frutto di una ingiustificabile superficialità che di certo non ti appartiene: ci siamo assiduamente frequentati quando eri un valoroso giornalista del glorioso L’Ora di Palermo, e ti ritrovo ora a vendere bufale. Per di più guaste.

Ma vado con ordine, a cominciare dalla finta notizia dell’esorbitante costo del parcheggio dell’aeroporto di Palermo nel raffronto con quello dell’aeroporto di Linate, che poi è quello di Malpensa (!). E la differenza non è da poco.

Un minimo di verifica da parte della tua redazione avrebbe consentito di verificare come quello che vi è stato segnalato non è il sistema tariffario dell’aeroporto di Malpensa, quanto piuttosto una promozione della SEA, società di gestione degli aeroporti milanesi di Linate e Malpensa, valida sino al 31 agosto, acquistabile on line, e per un minimo di 7 giorni.

E la sua ratio è di tutta evidenza: Malpensa ha 9.900 posti auto a fronte di un traffico commerciale di 19,3 mln di passeggeri, ovvero esprime una domanda potenziale di 1.950 passeggeri per posto auto; se poi si considera che molti di questi passeggeri sono in transito e che quello Scalo ha un enorme traffico internazionale, stante che si tratta di un hub, questa domanda si riduce ulteriormente. L’aeroporto di Palermo, diversamente, esprime una domanda potenziale quasi doppia: 3.900 passeggeri per stallo auto disponibile.

Da qui la necessità di riempire i parcheggi con offerte promozionali, non a caso limitate all’estate, quando viene meno l’utenza business che è quella vocata all’uso dei parcheggi (mediamente 1/2 giorni), per essere sostituita da quella c.d. leisure, ovvero quella che parte per le vacanze per una settimana. E che non a caso non riguarda Linate che non essendo un hub è paragonabile a Palermo per profilazione della propria utenza.

A Palermo, il problema dei parcheggi non utilizzati d’estate tanto quanto negli altri mesi dell’anno non si pone, perché la riduzione dell’utenza business viene più che compensata dal ben noto fenomeno dei parenti/amici che ti accompagnano quando parti, o ti vengono a prendere quando arrivi.

Ma tutto questo la tua redazione avrebbe potuto accertarlo direttamente con facilità, piuttosto che rimanere senza parole.

Quello che invece non puoi sapere è che la normativa prevede che il 50% del margine delle attività commerciali (parcheggi, retail, F&B, …) va a ridurre le tariffe aeroportuali che pagano le compagnie aeree e i passeggeri: i diritti di imbarco che paghi quando parti da Palermo (3,83 euro) sono le più basse d’Italia. Diversamente da quanto accade presso gli aeroporti di Malpensa, Linate, Fiumicino, Ciampino e Venezia, stante che una legislazione di favore ha stabilito che questo contributo non è dovuto nei sistemi aeroportuali sopra gli 8 mln di passeggeri (ovvero gli aeroporti gestiti da ADR, dalla SEA e da SAVE): ovvero, in quegli aeroporti tutti i ricavi da parcheggio rimangono nelle casse della società di gestione aeroportuale. A Palermo, come detto, ne restituiamo una buona parte ai vettori e ai passeggeri, sotto forma di minori diritti aeroportuali.

Poco o nulla dirò dell’altra questione, ben più grave perché appartiene alla tua redazione e non proviene da una segnalazione, fosse anche maliziosa, di qualche tuo lettore, ovvero quella secondo la quale ”la Gesap ha modificato lo statuto societario negli anni scorsi trasferendo tutto il potere dal consiglio di amministrazione al direttore generale”.

Si tratta di una affermazione assolutamente priva di qualunque fondamento e pertanto FALSA. L’attuale statuto di GESAP, per la parte che riguarda il modello di corporate governance è identico da molti anni e certamente non è stato modificato da quando mi sono insediato (nel 2004). Inoltre, come dice lo stesso statuto (ti invito a leggerlo perché è pubblicato sul nostro sito web) e il sistema di deleghe interne agli organi sociali che potresti accertare per il tramite di una rapidissima visura camerale, l’ordinaria e straordinaria amministrazione appartiene al Consiglio di Amministrazione (dove sono presenti i soci pubblici che esprimono il 96% circa del capitale sociale) che a sua volta nomina un Amministratore Delegato che ha, in esclusiva, tutti i poteri gestionali.

Il Direttore Generale, diversamente, pur costituendo il vertice apicale dell’organizzazione, non ha alcun potere di spesa, neppure di un euro, non affida consulenze, non dà incarichi di alcun tipo, e via discorrendo. E di certo non ha alcun potere decisionale autonomo!! Caro Giulio, ti invito a tornare ad essere quello di un tempo, facendo il giornalista come solo tu, e pochi altri della “vecchia guardia” sapevate fare.

Il resto è gossip”.

C. Scelta.

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