Garanzia giovani, il mistero dei bonus lavorativi Imprenditore: «Volevo assumere ma fondi finiti»

Laura non percepisce i pagamenti da dicembre. Matteo, il titolare dell’azienda che l’ha scelta come tirocinante, vorrebbe assumerla ma si è sentito rispondere che «i bonus occupazionali previsti sono esauriti». Il copione, ormai divenuto un classico in Sicilia, è quello targato Garanzia giovani. Il programma europeo affidato alle Regioni, nato per favorire l’inserimento nel mondo del lavoro degli under 35. Un’opportunità, per la quale la Sicilia ha ottenuto 178 milioni di euro da Stato ed Europa, che però si sta progressivamente trasformando in un clamoroso flop tra ritardi e rimpalli di responsabilità.

A 26 anni, dopo la laurea in Scienze della comunicazione e la specialistica, Laura decide di iscriversi al programma a febbraio dello scorso anno per poi essere scelta come tirocinante a settembre 2015. L’esperienza comincia in maniera positiva con il primo pagamento che viene evaso dopo i primi tre mesi dei sei previsti nel periodo di formazione. Da dicembre però i rubinetti della Regione sono stati chiusi e nonostante i solleciti «non mi hanno pagata dicendomi che devo pazientare». Per ottenere quello che le spetta di diritto la giovane ha deciso di contattare la sede nazionale dell’istituto di previdenza: «La competenza non è la loro – racconta a MeridioNews – e mi hanno spiegato di poter fare solo un sollecito alla sede regionale, chiedendomi di farmi sentire tra 15 giorni». Ma non è tutto.

Matteo, il giovane imprenditore e titolare dell’azienda, dopo il periodo formativo vorrebbe assumerla all’interno della sua società ma anche qui il programma pare essersi inceppato. «Nell’offerta lavorativa che volevo sottoporre a Laura avevamo inserito il bonus occupazionale ma dall’Inps hanno risposto che il fondo è esaurito» (vedi documento allegato, ndr). I soldi a cui viene fatto riferimento sono quelli previsti nel bando del programma che avrebbero consentito un finanziamento per le aziende che si fanno carico di assumere i tirocinanti dopo il periodo di prova. Incentivi che sarebbero dovuti finire nelle casse delle imprese per avviare contratti a tempo determinato o indeterminato. «Non c’è scritto in nessun posto che la somma è terminata e io mi sono ritrovato a dover pagare anche un consulente del lavoro praticamente a vuoto». 

Nonostante le difficoltà il titolare ha deciso di ottenere qualche chiarimento iniziando una lunga serie di telefonate. Prima quelle al ministero del Lavoro, successivamente agli uffici dell’assessorato e del dipartimento regionale del Lavoro, che gli hanno replicato di contattare direttamente Gianluca Miccichè, l’assessore della giunta di Rosario Crocetta: «Mi ha risposto di dover attendere senza comunque darmi una tempistica precisa». 

Tra chi dei soldi non vede neppure l’ombra, e chi gli euro li ha persi per pagare consulenze a vuoto, all’orizzonte si prospetta pure la beffa. «Nonostante la mancanza di fondi in questi giorni si parla anche di una nuova misura, una sorta di fase due del programma che è in Sicilia al momento sembra bloccata». Matteo a questo punto si pone una domanda che probabilmente rimarrà senza una risposta: «Come fanno a essere finiti i fondi se la Sicilia ha assunto solo il cinque per cento dei tirocinanti mentre la Lombardia è arrivata all’80 per cento?».


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