Forza Italia, in Sicilia infuria la lotta tra il vecchio e il nuovo

IL PRIMO SCONTRO TRA DUE GENERAZIONI A CONFRONTO E’ ANDATO IN SCENA QUALCHE GIORNO FA A PALERMO. DOVE SI SONO DATI APPUNTAMENTO I PROTAGONISTI DI UNA CINQUANTINA DI CIRCOLI “FORZA SILVIO”. E DOVE NE SONO SUCCESSE DI COTTE E DI CRUDE…

“La parola è fatta per mascherare il pensiero”, diceva Talleyrand. E sembra questa la massima che la vecchia guardia di Forza Italia in Sicilia starebbe utilizzando in questi giorni. Ufficialmente sono tutti con Berlusconi. Ufficialmente sono tutti con il nuovo coordinatore del Partito nell’Isola, Vincenzo Gibino. Ma dietro questo unanimismo, in queste ore, si combatte una durissima battaglia tra il vecchio e il nuovo. Proviamo  raccontare cosa cova sotto la cenere.
Con una premessa: che il livello dello scontro non tocca Sala d’Ercole, ma la nuova dirigenza che dovrebbe rappresentare Forza Italia a Montecitorio e a Palazzo Madama. Il Cavaliere, con l’operazione “Club Forza Silvio”, ha lanciato un progetto di cambiamento radicale di classe dirigente: vuole volti nuovi, non compromessi con il passato. (a sinistra, Vincenzo Gibino, foto tratta da cassibile.it)
Non è solo una questione generazione: al contrario, è una questione politica. Soprattutto in Sicilia. Dove il Cavaliere ha toccato con mano, da Presidente del Consiglio, i fallimenti amministrativi di Palermo e di Catania, due Comuni amministrati dagli azzurri travolti da indebitamenti folli provocati proprio dagli amministratori azzurri. Prezzi pesanti che Berlusconi ha pagato dal 2008 al 2011, quando è stato costretto a utilizzare le risorse del Fas – che avrebbero dovuto essere utilizzate per investimenti produttivi – per pagare i precari e, in generale, i debiti a ripetizione di queste due fallimentari amministrazioni comunali.
Questo non deve più succedere. Da qui la necessità di un cambiamento radicale. A partire dalla rappresentanza al Parlamento nazionale. Perché la ‘cancrena’ del clientelismo esasperato, nella vecchia gestione di Forza Italia-Pdl in Sicilia, partiva dai parlamentari nazionali e si diramava nei territori, sino a invadere i più piccoli Comuni.

Insomma, serve una svolta. Radicale. La vecchia guardia degli azzurri siciliani, soprattutto per la rappresentanza a Roma, si deve fare – e scusate il gioco di parole – in buona parte da parte. L’ha capito subito Gianfranco Miccichè, che dopo qualche sbandata caratteriale e gli errori commessi alle elezioni regionali siciliane del 2012, è tornato il fedelissimo del Cavaliere di sempre. Ha recepito il messaggio, Miccichè. E si è fatto da parte. Non è così, invece, per tanti altri ex parlamentari e attuali parlamentari nazionali del Pdl, che vorrebbero ancora ‘spazio’ e ‘agibilità’. 
Da qui una guerra sorda tra il vecchio e il nuovo. Scenario normale, in politica. Soprattutto nei momenti di passaggio da un Partito politico all’altro e, nel caso dell’Italia, da un vecchio sistema politico all’altro (il riferimento è alle riforma in discussione in queste ore lungo il contestato asse Berlusconi-Renzi) e, perché no?, da una forma di governo a una nuova forma di governo.
Il vecchio resiste. Ma il nuovo avanza. Inesorabilmente. Spinto dalla forza d’urto del Cavaliere e delle sua ‘falangi macedoni’ rappresentate, oggi, dalla potenzia mediatica.
I “Club Forza Silvio”, per esempio. Se è vero che, in Sicilia, spuntano come funghi in tutto il territorio dell’Isola, è altrettanto vero che, com’è nello stile del Cavaliere, al quale non sfuggono nemmeno i dettagli, nulla è lasciato al caso.
Le cronache raccontano di un grande incontro, in Lombardia, tra un folto gruppo di siciliani e lo stesso Berlusconi. Il messaggio del Cavaliere, in quell’occasione, è stato chiarissimo: “Il futuro siete voi”. Così è partita la corsa ai “Club”. Che, sotto sotto, viene avversata da buona parte dell’attuale vecchia guardia del Pdl.
Per carità, qualcuno ha capito che è giunto il momento di farsi da parte. E di aiutare i nuovi – che non è detto debbano essere tutti giovanissimi – a scalare le montagne della politica. Ma altri resistono. Da qui le incomprensioni.
Macroscopico quello che è successo qualche giorno fa a Palermo. Sembra che il Cavaliere in persona abbia dato disposizioni a un gruppo di nuovi già suoi fedelissimi di organizzare un incontro tra i “Club” di mezza Sicilia all’Astoria Palace Hotel.
La vecchia guardia non sapeva, a quanto pare, che dietro questo incontro, apparentemente ‘carbonaro’, c’era l’input di Berlusconi in persona. Così, in un primo momento, la vecchia guardia siciliana del Pdl ha boicottato l’iniziativa. Un errore clamoroso. Perché all’incontro non si sono presentati solo i protagonisti dei “Club” della Sicilia occidentale, ma anche i rappresentanti dei “Club Forza Silvio” di alcune provincie della Sicilia orientale.
Il risultato è stato che, già due ore prima dell’inizio dei lavori, la sala dell’Astoria Palace di Palermo era piena di gente che arrivava da tutta la Sicilia. 

“A questo punto – ci racconta uno dei giovani protagonisti dell’iniziativa – è successo quello che non avremmo mai voluto che succedesse. E’ successo che molti protagonisti della vecchia guardia – e tra questi anche parlamentari ed ex parlamentari nazionali – che fino al giorno prima avevano boicottato l’iniziativa, hanno capito l’errore che avevano commesso e si sono precipitati alla manifestazione per impadronirsene”.
Noi, quel pomeriggio, non eravamo presenti. Ma chi è stato presente ci ha raccontato di aver assistito a scene che definire surreali è poco. C’erano parlamentari ed ex parlamentari del Pdl che, entrati nella sala, hanno cercato di sedersi nella prima fila. Bloccati – in alcuni casi fisicamente – dagli organizzatori. Che, inflessibili, ripetevano: “Le prime file sono già occupate”.
Non solo. Pensando si trattasse di una riunione organizzata da “quattro ragazzini”, la vecchia guardia del Pdl non si aspettava certo l’arrivo del nuovo coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Vincenzo Gibino. Appena è arrivato a parlamentari ed ex parlamentari è preso un colpo. Al’improvviso hanno capito quello che avrebbero dovuto capire qualche giorno prima: e cioè che l’incontro era stato voluto dal Cavaliere e non era affatto il ritrovo di “quattro ragazzini”.

Insomma, errori su errori, da parte della vecchia guardia. “Non si tratta di eliminare un’intera generazione – spiega oggi, a mente fredda, il nostro interlocutore -. Su questo punto Berlusconi è stato chiarissimo. Ha detto che almeno il cinquanta per cento della rappresentanza parlamentare, a Roma, dovrà essere composta da volti nuovi e autonomi”.
Questo è un altro punto forte del programma del Cavaliere: la libertà di azione. Forse si vuole evitare l’errore commesso, almeno all’inizio, da Beppe Grillo, che ha mandato a Montecitorio e Palazzo Madama personale che sembrava dipendere troppo dallo stesso ‘capo’ del Movimento 5 Stelle?
Un fatto è certo: anche dalle parti di Grillo e Casaleggio – per citare un esempio – si è capito che l’esperienza del gruppo parlamentare dei grillini a Sala d’Ercole, sede del Parlamento siciliano, sta funzionando: i quattordici parlamentari sono autonomi, lavorano in tutto il territorio dell’Isola, sono ogni giorno più conosciuti dalla popolazione siciliana, mettono a nudo i problemi del lavoro, della sanità, dell’agricoltura, della gestione dei servizi, dall’acqua ai rifiuti. Non si limitano a denunciare il malgoverno, ma propongono ogni giorno soluzioni, a Sala d’Ercole e fuori.

Piaccia o no, ma il modello dei grillini siciliani sta facendo scuola. E’ un nuovo modo di fare politica: un modo lontano mille miglia dal clientelismo becero dei vari Crocetti, Lumii, PD e via continuando. Se n’è accorto perfino Renzi che, ieri, tramite il suo braccio destro, Davide Faraone, ha dato di fatto il ben servito al Governo regionale di Rosario Crocetta.
Insomma, serve una nuova politica. A partire dalla rappresentanza al Parlamento nazionale. E Forza Italia non può esimersi dall’imprimere una svolta radicale.
Ci raccontano che, per la prima volta, qualche giorno fa, Gibino, nei saloni dell’Astoria Palace Hotel di Palermo, sarebbe stato quasi brutale: “Ragazzi, lo volete capire o no che è Berlusconi che vuole il cambiamento? Vuole, in massima parte, gente autonoma in grado di dialogare con i propri territori”.
A una sintesi politica si arriverà anche tra gli azzurri siciliani. Con o senza la vecchia guardia.

p.s.

Intanto arrivano altre notizie. Sembra che giornata palermitana dell’Astoria Palace sia stata seguita dai giornalisti di una tv di Berlusconi. Che avrebbero filmato tutto. Ma proprio tutto. Anche, mettiamola così, i dissapori tra il vecchio e il nuovo. Sembra che ci sarà una trasmissione televisiva su uno dei canali Mediaset. Sembra giovedì. Vedremo.


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