Festa di Sant’Agata diventa social per l’edizione 2020 Svelato programma. Il pontificale al cardinale Sandri

Sant’Agata diventa social. La patrona di Catania prova a stare al passo con i tempi e l’edizione della festa 2020 «avrà un sito web ufficiale e, soprattutto, dei profili sui social network per discutere con i devoti e dare anche informazioni sulle questioni legate alla sicurezza». Una notizia annunciata dalle pagine di MeridioNews a settembre scorso e confermata oggi dal presidente del comitato per i festeggiamenti Riccardo Tomasello in occasione della presentazione delle manifestazioni di Sant’Agata 2020 che si è svolta nell’arcivescovado di via Vittorio Emanuele a Catania. 

Con Agata battezzati e inviati. È questo il filo conduttore che sarà sviluppato in tutti i momenti dei festeggiamenti religiosi. Il programma, però, sarà ricco anche di eventi più mondani, culturali, musicali e sportivi. «La festa ci coinvolge tutti a vario titolo – sottolinea l’arcivescovo Salvatore Gristina – se siamo coerenti con l’impegno di battezzati e la testimonianza di Agata, amica di Gesù che ha vissuto in pienezza la sua giovinezza, saremo anche una benedizione per il nostro territorio». 

Un territorio a cui, in effetti, male non farebbe. È il sindaco Salvo Pogliese, seduto alla destra del vescovo, a riportare il discorso a un livello più terreno facendo riferimento all’inaugurazione – avvenuta poco prima – del sistema di videosorveglianza, con telecamere termiche, a protezione dell’altarino di Sant’Agata in via Dusmet che, negli ultimi anni, è stato spesso preso di mira e danneggiato diverse volte. «Misura importante che abbiamo potuto mettere in pratica in sinergia con alcuni imprenditori illuminati. Un modo per tutelare la nostra patrona a cui ci siamo rivolti – confessa il sindaco – e che ci ha dato una mano nel momento più dedicato di tutta la storia della città». È il presidente Tomasello a ricostruire che «è bastata una telefonata di un minuto con un imprenditore , non potevamo accettare – tuona – che l’altarino venisse devastato da chi è senza Dio e senza rispetto per Sant’Agata. Adesso, guai a chi si avvicinerà lì per oltraggiarlo. Ci si avvicini solo per pregare», auspica Tomasello.

«Desideriamo una festa di unione, di coesione, vogliamo che sia una festa di tutti», sottolinea il presidente raccontando degli incontri organizzati «per fare un lavoro corale e instaurare anche un rapporto umano» con tutti i protagonisti della festa: dalle associazioni agatine a portatori, dal capovara riconfermato Claudio Consoli fino ai macchinisti e agli elettricisti. «Questi incontri hanno infuocato il comitato – afferma il presidente – che sta lavorando anche per fare in modo che Sant’Agata diventi patrimonio dell’Unesco. Per presentare la candidatura – aggiunge – stiamo costruendo un comitato scientifico e abbiamo bisogno di chiunque lo possa arricchire». Sarebbe la prima volta per una festa religiosa. Un primo tentativo in questa direzione, in realtà, era stato fatto due anni fa quando l’allora sindaco Enzo Bianco e l’ex presidente del comitato Francesco Marano chiesero l’inserimento delle celebrazioni agatine nel registro delle eredità immateriali siciliane, passaggio propedeutico alla candidatura. 

«Quest’anno avremo la gioia di accogliere il cardinale Leonardo Sandri, prefetto della congregazione per le chiese orientali, è colui che diede l’annuncio della morte di papa Giovanni Paolo II», interviene soddisfatto l’arcivescovo mentre Tomasello elenca i momenti salienti dei festeggiamenti. Tra questi anche la serata del 3 febbraio: «Un momento all’insegna dell’emozione che ci accompagnerà aspettando Sant’Agata», che prevede la partecipazione del frate di Assisi Friar Alessandro e dell’artista siciliano Giovanni Caccamo. «Le offerte raccolte durante la processione – ci tiene a dire il vescovo – saranno devoluti al progetto della Caritas diocesana che si occupa di donne vittime di violenza».


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