Ex sportellisti: domani seduta congiunta di Commissione Bilancio e Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars

OBIETTIVO: FARE LUCE SULLE RESPONSABILITA’ E TROVARE UNA SOLUZIONE PER I CIRCA MILLE E 800 LAVORATORI

Domani si riuniranno le Commissioni parlamentari Cultura e Lavoro e Bilancio e Finanze dell’Ars per trovare la ‘quadra’ sulla spinosa vicenda delle politiche attive del Lavoro, sospese in Sicilia da oltre tre mesi. Il Governo regionale è franato sui Servizi per il Lavoro che restano un miraggio nell’Isola, costretta miseramente a ricoprire il ruolo di fanalino di coda in Italia sull’attuazione del piano della ’Garanzia Giovani’.

Resta impantanata la vertenza lavorativa degli otre 1800 operatori ex Spartacus ingabbiati tra il Governo del presidente Rosario Crocetta e dell’assessore al Lavoro, Giuseppe Bruno, la burocrazia del dipartimento guidato dalla ‘condottiera’ Anna Rosa Corsello, i sindacati ed il Ciapi di Priolo. L’ente di formazione di proprietà della Regione siciliana ha fatto saltare accordi ed equilibri con fatica raggiunti tra tutti gli attori, irrigidendosi su alcuni aspetti del bando pubblico di reclutamento del personale per la gestione delle azioni previste dalla ‘Youth Guarantee’.

La vicenda si è ingarbugliata. E adesso torna all’Ars, nonostante il Parlamento siciliano si fosse già espresso sulla questione della salvaguardia lavorativa degli ex sportellisti, attraverso l’approvazione dell’articolo 14 della legge 11 giugno 2104, n.13.

Come dicevamo, domani alle 11,30 l’Ars tornerà ad esprimersi sull’emergenza lavorativa nella filiera dei Servizi formativi .

Ne abbiamo parlato con Giovanni Lo Sciuto, esponente del Nuovo centrodestra, partito al quale ha aderito nei giorni scorsi (Lo Sciuto è rimasto componente della Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars).

“Chiederemo in Commissione congiunta che venga rivisto il bando – riferisce Lo Sciuto – perché se è vero che vanno redatti bandi pubblici aperti con l’utilizzo di risorse comunitarie e nazionali, con la norma approvata in Ars, i 1800 operatori ex Spartacus vanno garantiti e tutelati. Nel rispetto di quanto previsto dalle disposizioni nazionali e dando seguito alla previsione dell’articolo 14 della legge n.13 dell’11 giugno 2014 approvata dal Parlamento siciliana – precisa il parlamentare – bisogna dare una risposta immediata che passa necessariamente dalla modifica del bando nel senso della tutela lavorativa e della garanzia del servizio pubblico”.

“Penso alla possibilità di inserire una griglia di punteggi non vincolanti che siano, però, utili a garantire tutti i lavoratori compreso quelli assunti dopo il 2008 a tempo indeterminato e non – sottolinea lo Sciuto – così facendo si eviterebbe la confusione e si sbloccherebbe la vicenda che ha impantanato il Governo e l’amministrazione regionale e il Ciapi e allungando la sofferenza dei lavoratori. Bisogna mettere un punto a questa brutta storia – aggiunge – ed è giusto vedere di chi sono le responsabilità perchè chi ha sbagliato faccia un passo indietro”.

“L’audizione congiunta con la Commissione bilancio mira anche a trovare una immediata soluzione anche in prospettiva – aggiunge Lo Sciuto -. Vogliamo affrontare la discussione in Commissione Bilancio perché, se necessario, riteniamo che si debbano destinare risorse finanziarie al settore per garantire i lavoratori anche dopo i sei mesi e che si possa fare chiarezza e dare tranquillità a tutti i lavoratori anche perché lo spazio c’è per tutti i lavoratori dato che i posti messi a bando sono superiori ai circa 1800 operatori”.

A chiarimento, riportiamo il testo dell’articolo 14 della legge regionale 11 giugno 2014, n,13 intitolato ‘Modifica di norma in materia di servizi per l’impiego’. Legge pubblicata nella Gazzetta ufficiale della Regione siciliana n.24 del 13 giugno 2014

“Al comma 1 dell’articolo 12 della legge regionale 26 novembre 2000, n. 24, dopo le parole ‘Nelle more della riforma dei servizi per l’impiego e della formazione professionale’ le parole ‘l’Agenzia regionale per l’impiego e la formazione professionale è autorizzata a stipulare convenzioni con gli enti ed organismi previsti dall’articolo 4 della legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e successive modifiche ed integrazioni, nell’ambito dei piani finanziati, per l’attivazione di misure di politica attiva del lavoro’ sono sostituite dalle seguenti: ‘Limitatamente all’attuazione di specifici progetti formativi e di politica attiva del lavoro, da realizzarsi in house providing, finanziati con risorse statali e/o comunitarie, il CIAPI di Priolo, nel rispetto delle vigenti norme di legge che regolano il reclutamento di personale con le forme contrattuali flessibili di lavoro subordinato, di cui all’articolo 36 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, è autorizzato ad avvalersi degli operatori degli organismi previsti dall’articolo 4 della legge regionale 6 marzo 1976, n. 24 e successive modifiche ed integrazioni, iscritti all’albo di cui all’articolo 14 della medesima legge regionale n. 24/1976”.

Dopo tre mesi di chiacchiere e una norma approvata dal Parlamento siciliano che ha trasferito ruolo, risorse e potere politico al Ciapi di Priolo, tutto resta impantanato.

Se non è fallimento questo. Il presidente della Regione, Rosario Crocetta, se ne faccia una ragione, il suo governo ha toppato e alla grande sulle politiche attive del lavoro, facendosi trovar impreparato alla novità costituita dal Piano della ‘Garanzia Giovani’.

Il Ciapi di Priolo, pensato dal governatore siciliano come una sorta di agenzia pubblica del Lavoro, mostra appieno tutti i limiti organizzativi e strutturali. Un presidente nominato direttamente dalla politica e un consiglio di amministrazione costituto da un dirigente della Regione siciliana nelle vesti di commissario. Qualcosa non va, caro presidente.


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