Il vicepresidente della Camera e il sottosegretario alla Salute hanno parlato con i giornalisti, ammettendo il rischio di non superare l'affluenza del 50 per cento al ballottaggio di domenica prossima. È questo, infatti, il requisito imprescindibile affinché l'unico candidato rimasto, Pietro Savona, diventi primo cittadino
Elezioni Trapani, in città arrivano Faraone e Giachetti «Pericolo quorum? Avere un sindaco è indispensabile»
Un caso unico in Italia. Definiscono così il surreale clima che ha accompagnato la campagna elettorale a Trapani, il vicepresidente della camera Roberto Giachetti e il sottosegretario alla Salute Davide Faraone, sbarcati in città per sostenere l’unico candidato in corsa per il ballottaggio del prossimo 25 giugno, Pietro Savona, dopo che l’altro sfidante, Mimmo Fazio, non ha presentato la giunta entro i termini previsti dalla legge.
«Non è la prima volta che mi trovo ad affrontare campagne elettorali con un solo candidato – ha esordito Faraone – siamo consapevoli che a noi serve un miracolo. Anche in situazioni normali purtroppo non siamo riusciti a raggiungere il quorum. La Sicilia è una regione con un alto numero di astensionismo alle urne. Noi – ha aggiunto – crediamo nella possibilità di vincere questa sfida. Avere un sindaco in città è indispensabile. È una necessità che non ha colore politic, è indispensabile per i trapanesi».
«Premesso che la legge elettorale in Sicilia è da cancellare – gli fa eco Giahetti – se non si raggiunge il quorum si avrà un anno di sterilità in questa città. Un commissario ha solo interesse a far quadrare i conti». Lo spettro del commissariamento aleggia sul risultato del ballottaggio. Ne è consapevole Savona. Il ballottaggio del 2012 che vedeva contrapposti Vito Damiano e Peppone Maurici registrò un’affluenza alle urne pari al 39 per cento degli aventi diritto. Dal canto suo, il candidato Dem prova a giocarsi le sue ultime carte aprendo agli avversari. «Da parte mia c’è un’apertura a chi ci vuole stare», dice.
Savona ha poi ammesso che un’eventuale nomina di un commissario potrebbe causare anche la venuta meno del consiglio comunale. A riguardo, tuttavia, l’Ufficio elettorale regionale sta vagliando la posizione degli eletti.