Eas, niente più energia elettrica: da lunedì i dipendenti lasciano la sede

Il Governo regionale retto da Raffaele Lombardo è ancora in piedi. I comitati di affari che operano dentro lo stesso Governo sono sempre in piena attività. Peccato che, tutt’intorno, sono tante le cose che cadono a pezzi. L’acqua resta nelle salde mani mani dei privati. La gestione dei rifiuti un delirio. La formazione professionale è bloccata. Gli appalti pubblici sono fermi. L’agricoltura è allo sbando. La sanità pubblica funziona in modo sempre più approssimativo. E via continuando con lo sfascio totale. Da oggi, però, c’è un nuovo tassello: l’Enel ha interrotto la fornitura di energia elettrica all’Eas, l’Ente acquedotti siciliani.

La storia il nostro giornale la racconta da almeno un mese. L’Eas, Ente posto in liquidazione ma tenuto in piedi dallo stesso Governo regionale che lo ha posto in liquidazione (Eas fornisce ancora oggi l’acqua a 45 Comuni, per un totale – tra forniture idriche dirette e indirette – di 400 mila cittadini) non ha i soldi per pagare le bollette Enel. La stessa Regione – che non è meno in bolletta dell’Eas – non ha ‘cacciato’ i soldi. Cosìl’Enel ha interrotto la fornitura di energia elettrica.

Sulla vicenda intervengono i rappresentanti di cinque sigle sindacali (Cgil, Cisl, Uil, Cobar della Regione siciliana e Sadirs) con un documento indirizzato alla presidenza della Regione siciliana, alla presidenza dell’Ars, ai presidenti delle commissioni legislative di Sala d’Ercole, ai Prefetti di Palermo, Catania, Messina e Trapani, all’assessorato regionale all’Economia, al Ragioniere generale della Regione, all’Asp di Palermo, ai Sindaci dei 45 Comuni gestito da Eas, al commissario liquidatore dell’Eas (si tratta dell’avvocato Agostino Equizzi già dimissionario), alla Protezione civile e agli organi di informazione.  

“Ancora una volta – si legge nel documento – il grido d’allarme sulla gravissima situazione dell’Ente acquedotti siciliani in liquidazione, lanciato dalle scriventi organizzazioni sindacali con ripetuti comunicati è rimasto inascoltato.

E così, come già preannunciato nel succitato comunicato:

• l’ENEL ha continuato il programmato distacco delle utenze e oggi gli uffici della sede EAS di Palermo sono al buio con paralisi totale delle attività e gravi ripercussioni anche sulle condizioni igienico-sanitarie dei locali; situazione ancorché rappresentata dal Dirigente del Servizio Tecnico Eas alle Sedi istituzionali opportune;

• gli automezzi a noleggio, impiegati nella gestione e distribuzione idrica, sono stati riconsegnati per le già denunciate inadempienze finanziarie, e dagli amministratori locali e dai cittadini dei Comuni serviti cominciano a pervenire le prime segnalazioni di disservizi; richieste destinate ad incrementarsi con l’inoltro della stagione estiva;

• i mancati pagamenti da parte dell’Eas nei confronti dei fornitori di prestazioni e servizi stanno penalizzando fortemente non solo le attività dell’Ente ma sta portando le stesse aziende in situazioni di dissesto economico che preludono percorsi fallimentari con conseguenti perdite di posti di lavoro”

A fronte di tutti questi problemi tutte le istituzioni sono latitanti

Nel documento si ricorda che, fino a ieri, pur tra mille difficoltà, Eas ha continuato a svolgere il proprio servizio. Oggi, senza corrente elettrica, tutto diventa difficile. 

I sindacati tornano a chiedere:

“La separazione della “gestione” dalla “liquidazione” dell’Ees; il passaggio delle residue competenze gestionali all’assessorato all’Energia, Dipartimento Acque e rifiuti, ottemperando così anche alle plebiscitarie risultanze del referendum sulla ripubblicizzazione dei Servizi Idrici”.

Prosegue ancora il comunicato:

“Considerato che:

• come Cassandra siamo rimasti sempre inascoltati;

• abbiamo richiesto incontri mai avvenuti sia con l’Amministrazione che con l’assessore all’Economia;

• a fronte di tutte le denunzie l’unico atto prodotto dall’amministrazione regionale è la formalizzazione del rinnovo dei comandi del personale regionale presso Eas, unico atto non richiesto dalle organizzazioni sindacali poiché in contrasto con il contenimento e la razionalizzazione della spesa pubblica previsto dalla legge regionale n. 33 di quest’anno, quando sarebbe certamente più razionale trasferire il restante personale e le relative competenze dell’Eas verso il dipartimento Acqua e Rifiuti unificando l’amministrazione e bilanciandone le professionalità, come già fatto per competenze e personale dell’ex Arra;

• i dipendenti non sono in condizione di espletare, per i motivi di cui sopra, la benché minima attività lavorativa, pur avendone diritto e dovere;

• le colpe di politici, dirigenti e amministratori le stanno pagando i lavoratori, con i gravi disagi sui luoghi di lavoro e inevitabilmente si stanno riversando sulla popolazione siciliana”.

Domani è prevista un’assemblea.

Da lunedì prossimo tutto il personale dell’Eas si trasferirà presso l’assessorato al Bilancio (Economia), “firmando i fogli di presenza in loco, per svolgere le proprie attività lavorative a parità di condizioni e di dignità dei colleghi regionali e nel contempo aumentare le probabilità di ottenere quel dovuto incontro con l’Assessore e il Ragioniere Generale fino ad oggi puntualmente rifuggito”.

Foto di prima pagina tratta da manuelmarangoni.it


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