Da ieri Sicilia senza Protezione civile

Da ieri la Sicilia è senza Protezione civile. Non c’è più personale disponibile pr far funzionare la sala operativa Soris (29 addetti). E non c’è personale (circa 300 addetti) per fronteggiare le eventuali emergenze.
“Tutti hanno cessato di lavorare – si legge in un comunicato dei Cobas Codir della Regione siciliana – per effetto della fallimentare e disastrosa politica adottata dal governo regionale in materia di stabilizzazioni del personale”.
Nella Protezione civile regionale opera, infatti, lavoratori precari. Che il governo e l’Ars hanno provato a stabilizzare nei ranghi dell’amministrazione regionale. Incassando solo la pesante censura del Commissario dello stato che, com’è noto, ha impugnato la legge. Il governo è corso ai ripari, inserendo le proroghe dei contratti per alcuni precari (e tra questi i precari che operano nella Protezione civile) nella legge sull’esercizio provvisorio approvata qualche giorno fa dall’Ars, ma non ancora pubblicata sulla Gazzetta ufficiale in attesa che il commissario dello Stato si pronunci sulla sua costituzionalità. Il risultato è che, in questo momento il contratto dei precari che operano nella Protezione civile è scaduto.
“Per di più -si legge sempre nel comunicato dei Cobas Codir – il presidente, Raffaele Lombardo, non ha ritenuto di dovere riconfermare o nominare il nuovo dirigente generale dello stesso dipartimento regionale della Protezione civile (il cui contratto era in scadenza il 30 dicembre) lasciando il settore decapitato e affidandolo ‘ad interim’ ad altri dirigenti: insomma, ancora una volta, la prevenzione e il rischio vengono sottovalutati per diventare addirittura merce di scambio politico al tavolo delle trattative con gli alleati (veri e/o presunti) di governo”.
“Per fare fronte all’emergenza – dicono sempre i Cobas – chiediamo al presidente della Regione di affrontare la questione immediatamente e di autorizzare quantomeno gli addetti alla sala operativa (Soris) a continuare la propria prestazione d’opera nelle more della pubblicazione della proroga di tre mesi già votata dall’Ars e in attesa del vaglio del Commissario dello Stato per la pubblicazione in Gazzetta, anche in considerazione che gli stessi manifestano la propria disponibilità ad assicurare la continuità del servizio”.
“Quanto alla stabilizzazione di tutti i 750 precari – dicono sempre i Cobas – ribadiamo la nostra proposta che può essere, anche questa, immediatamente eseguita dal governo regionale senza bisogno di alcuna legge, ma con una semplice delibera di giunta: l’assunzione immediata a tempo indeterminato nelle società partecipate della Regione (a totale capitale pubblico) dove, fra l’altro, è già prevista l’applicazione del contratto del ‘Comparto Regione siciliana’; quindi, stesso trattamento economico e giuridico già in godimento. L’alternativa – concludono i Cobas – è l’assunzione nelle categorie A e B della Regione dove il commissario dello Stato non potrebbe che prendere atto del rispetto delle leggi nazionali”.

 

 

 


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