Molti gruppi parlamentari hanno chiarito la propria posizione. E hanno promesso che non utilizzeranno piu' il denaro pubblico per fare regali. Potrebbe anche non esserci un'azione di responsabilita'
Audizione dei parlamentari dell’Ars alla Corte dei Conti: verso un chiarimento
MOLTI GRUPPI PARLAMENTARI HANNO CHIARITO LA PROPRIA POSIZIONE. E HANNO PROMESSO CHE NON UTILIZZERANNO PIU’ IL DENARO PUBBLICO PER FARE REGALI. POTREBBE ANCHE NON ESSERCI UN’AZIONE DI RESPONSABILITA’
Si potrebbe concludere senza morti & feriti l’audizione dei rappresentanti dei gruppi parlamentari dell’Ars davanti ai giudici della Sezione di controllo della Corte dei Conti per la Sicilia.
La storia – che a noi di LinkSicilia non ci ha mai ‘appassionato’ – è quella delle presunte spese pazze dei gruppi parlamentari di Sala d’Ercole.
Sia chiaro: i parlamentari regionali farebbero bene ad evitare sperperi: per esempio, regali di nozze ad amici e parenti con i soldi dei gruppi parlamentari. Ma, detto sinceramente, contestare ai deputati caffè e panettoni o, peggio, le spese per eventuali attività politiche (convegni ed altro) ci sembra fuori luogo.
Insomma: se proprio la dobbiamo dire tutta, la Corte dei Conti – che noi rispettiamo – fa bene a verificare i conti dell’Ars, ma farebbe altrettanto bene a controllare, per esempio, i lavori dati in affidamento senza evidenza pubblica nel settore dei rifiuti. Anche perché non parliamo di qualche milione di euro di caffè e panettoni, ma di svariate centinaia di milioni di euro!
Detto questo, da quello che ci hanno riferito, l’audizione dei rappresentanti dei gruppi parlamentari dell’Ars sarebbe stata tranquilla. Addirittura, quella del gruppo parlamentare dell’Udc sarebbe durata meno di tre minuti. Un record.
Da quello che abbiamo capito, solo i rappresentanti di qualche gruppo parlamentare sarebbero stati tenuti per più di venti minuti.
Azzardiamo: a nostro avviso è stato corretto lanciare un ‘segnale’ ai 90 ‘califfi’ di Sala d’Ercole. Ma, al di là del segnale non si dovrebbe andare.
Come dire: picciotti, finemula cu ‘sti riali…