Per pagare gli aumenti di 80 euro mensili che renzi, un po comicamente, ha deciso di elargire a suo nome, ma con i soldi della regione siciliana, occorrerebbero da 70 a 100 milioni di euro. Da prender dove?
Ars, salta la Commissione Bilancio: conti ufficialmente in tilt
PER PAGARE GLI AUMENTI DI 80 EURO MENSILI CHE RENZI, UN PO COMICAMENTE, HA DECISO DI ELARGIRE A SUO NOME, MA CON I SOLDI DELLA REGIONE SICILIANA, OCCORREREBBERO DA 70 A 100 MILIONI DI EURO. DA PRENDER DOVE?
“Purtroppo non e’ come pensa il governo Crocetta. La manovra Renzi penalizza la Sicilia e ha un impatto grave sui conti della Regione. Ognuno di noi, nel rispetto dei propri ruoli, si sta attivando con i propri referenti a Roma perche’ l’impatto sia meno pesante”. Cosi’ il vice presidente della commissione Bilancio dell’Ars, Vincenzo Vinciullo (Ncd), commenta la notizia del giorno. Ovvero che il Premier Renzi, per garantirsi la marketta pre-elettorale degli 80 euro in più agli stipendi più bassi, attingerà alle risorse già esigue delle regioni. Per la Sicilia si parla da una cifra che va dai 70 ai 100 milioni che non ci sono. E, i conti, come vi abbiamo detto qui, vanno definitivamente in tilt rendendo praticamente impossibile l’approvazione della manovra di variazione di bilancio attesa da mesi:
“L’ultima versione della manovra Renzi incide per 70 milioni sulla compartecipazione della Regione all’equilibrio di finanza dello Stato e blocca 121 milioni di spesa per la stretta sul patto di stabilita. La situazione – sottolinea Vinciullo – e’ complessa, tant’e’ che la commissione Bilancio, che proprio domani (oggi, ndr) avrebbe dovuto cominciare l’esame della manovra-bis, non si riunira’.
Crocetta, dal canto suo, aveva provato a tranquilizzare il pubblico: “L’incidenza valutata dall’assessorato all’Economia è complessivamente di 67 milioni di euro, destinati a un fondo di garanzia di rispetto del patto di stabilità e non dunque 140 o 200 milioni, come riportato da alcuni organi di stampa- si legge in un comunicato di Palazzo d’Oeléans.
La situazione è totalmente governabile ha affermato Crocetta – e non implicherà penalizzazioni per i lavoratori, per le imprese e per poveri, ma verrà gestita con tagli ulteriori di sprechi. In particolare si è pensato di anticipare gli obiettivi di tagli in materia di sanità relativamente ai farmaci e ai costi dei servizi, già prevedibili per circa 300 milioni. Il governo intende anticipare già prima del consuntivo di spesa, l’obiettivo di taglio di 75 milioni sulle spese regionali, e 75 sui
fondi nazionali”.
Intanto i sindacati sono sul piede di guerra: “”Il banco di prova per la tenuta del nuovo Governo regionale sarà la variazione di bilancio. Se, infatti, non si riuscisse ancora una volta a sbloccare lo stipendio di 40 mila persone, sarebbe un dramma per i lavoratori ma anche il segno che la politica siciliana non ha più alcun senso di responsabilità -dice il segretario generale della Uil Sicilia Claudio Barone -“Speriamo che in tempi brevi sia approvata la manovra economica. Questo sindacato è già pronto ad intraprendere tutte le forme di lotta se si dovesse andare avanti con gli indugi non garantendo la sopravvivenza dei lavoratori”.
Foto tratta da lagazzettadiviareggio.it