Non sarà un cambiamento di passo epocale, ma di certo è un cambio di passo. La cerimonia del Ventaglio, quella che da tradizione chiude la stagione dell’Assemblea regionale siciliana e sancisce il rompete le righe per i deputati e per le deputate – che da domani saranno in pausa estiva – è stata come sempre […]
Ars, i numeri del parlamento presentati alla cerimonia del Ventaglio. Più leggi approvate e sempre meno impugnate da Roma
Non sarà un cambiamento di passo epocale, ma di certo è un cambio di passo. La cerimonia del Ventaglio, quella che da tradizione chiude la stagione dell’Assemblea regionale siciliana e sancisce il rompete le righe per i deputati e per le deputate – che da domani saranno in pausa estiva – è stata come sempre occasione per il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno, di snocciolare i numeri dell’attività parlamentare. Numeri in crescita, almeno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, con 37 leggi approvate, a cui vanno aggiunte due leggi voto. L’anno scorso erano state 25 le leggi approvate da sala d’Ercole.
La notizia migliore, però, è quella che riguarda le leggi impugnate da Roma, solo tre sulle 37 che hanno superato la prova del voto. Dall’agosto 2023 al luglio 2024 sono state approvate norme con un impatto finanziario di 750 milioni di euro per l’esercizio finanziario 2023 di quasi 1,5 miliardi per il 2024, di 885 milioni per il 2025 e di quasi due miliardi per il 2026. Per il 51 per cento le coperture finanziarie derivano dalla riduzione di spese, per il 42 per cento da maggiori entrate.
Poi spazio al presente, con Galvagno che parla degli ultimi due giorni d’Aula. «Entro oggi contiamo di chiudere sulle variazioni di bilancio e domani contiamo di passare allo stralcio dell’articolo tre, quindi alle Province – dice – Si tratta di una manovra condivisa con tutti i gruppi ed è stata fatta moltissima pre-aula, che magari non appare nell’attività d’Aula, ma è fondamentale». Infine un passaggio anche sulla spinosa questione dell’autonomia differenziata: «A me non spaventa l’autonomia differenziata – dice Galvagno – ma mi preme che si parta tutti dallo stesso nastro di partenza. Non trovo scabroso che ci possano essere regioni più brave di noi, troverei invece scabroso se non si usasse un sistema in grado di far partire tutte le regioni al pari. E allora – conclude il presidente dell’Ars – determinati accorgimenti devono essere presi ed è quello che sta facendo il governo responsabilizzando anche le amministrazioni».