Lironia, un buon antidoto alla depressione e alla rabbia nei "campi" per i terremotati dAbruzzo
Agibilità, ecco la canzone del terremotato
A Pettino (frazione de L’Aquila) in molti hanno deciso di non allontanarsi dal proprio paese e dalla propria tenda. E’ sorto così un campo “spontaneo”. Qui in estate abbiamo incontrato Caterina, senza sosta presente nella propria comunità parrocchiale per fare il servizio in mensa e per dare una mano in qualsiasi situazione. Capelli neri ricci, risata possente, carattere deciso, testa sulle spalle che la fa decidere di andare avanti senza scappare dalle difficoltà. Potrebbe andare a vivere a Roma, ma invece sceglie di restare sotto il caldo cocente dei tendoni (asfissiante nonostante i condizionatori e i teloni parasole) per studiare: imperterrita dà esami (in luoghi adibiti per l’occorrenza da un’università un po’ fantasma) e a soli tre, che la separano dalla laurea in Ingegneria edile, è preoccupata perché teme, conoscendo il nostro Paese, che un domani si possa dire che “i laureati de L’Aquila – quelli del dopo-terremoto – abbiano avuto degli sconti per ottenere il tanto agognato titolo”.
Cate, come a volte la chiamano gli amici, si prende qualche pausa per chiacchierare con la sorella Elide e con le amiche Alessia e Annalisa. In una di queste sieste, insieme a Luigi e a Fabrizio, le quattro pettinesi buttano giù un divertente testo sulle note della canzone “Sincerità”: la loro parodia, con qualche parola in gergo abruzzese, è titolata “Agibilità”. Ve la proponiamo in un video realizzato con strumenti di fortuna e dato che l’audio non è dei migliori di seguito vi alleghiamo il testo.
AGIBILITA’ (testo)
Me sto a jelà
Ecco in tenda non ce se po stà
Alle sette te ne tà scappà
A casa vojio retornà
Vojo rientrà
A casa proprio non se pò tornà
Ricordi quella palazzina là?
Quattro o cinque piani fa
La scossa c’è stata davvero,
Giuliani era stato sincero,
nessuno gli dava ragione,
e adesso ceniamo in tendone
montare e smontare le tende,
le suore so tutte contente,
le file per le lavatrici,
nei sebach caghiamo felici…
…ed io…so scappato in mutande,
e tu…dormi insieme a don dante,
lavarsi…ogni due settimane,
le file per farsi censire,
dalla protezione civile…
che tengo fa,
scoprire i pilastri deboli,
e rinforzare i muri instabili…
puntando all’agibilità…
….sento tremà…
Tanto la tenda non se pò cascà,
speriamo che st’inverno non sto qua,
se no sai che freddo farà…
…avevo una casa carina,
con bagno soggiorno e cucina,
adesso è tutto un ambiente,
da dentro si vede la gente…
guardando le case di tutti,
facciamo 2000 progetti,
la casa la voglio di legno
speriamo non scoppi un incendio…
guarda un po’ là
e mò Giggino che se stà a ‘nventà…
mò pure l’orto ce ta fa zappà…
quanta insalata da capà…
il contributo è mio!
E vai non pago io…
E Silvio piano piano da domani ci rimborserà…
Bertolaso fa da sé
È solo lui il Re
Di questo terremoto senza fine!
Ma smetterà…
Sulla costa se ne stanno a andà,
ma prima o poi dovranno ritornà…
ricostruiremo ‘sta città…
(nella foto: Alessia)