A Catania il festival dei corti animati In gara un progetto di giovani universitari

Romantici, d’azione o comici, ma soprattutto educativi. Sono i 23 film che partecipano all’Hot flowing pixel 2012, festival internazionale del corto d’animazione, nato all’università di Catania. Giunto alla quarta edizione, oggi pomeriggio dalle 18.30 nella Città della Scienza di via Scuto Costarelli a Catania verranno proiettati i corti, provenienti da ogni parte del mondo. A seguire, alle 20, la conferenza di Maria Elena Gutierrez, docente di Cinema alla State university di New York che parlerà di Computer grafica: la grande illusione digitale. E, alle 21, la proiezione di X-Gift, film in 3d realizzato da un gruppo di studenti catanesi, i Reibe studios.

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«Non ci sono premi, non c’è un primo classificato. Eppure entrare nella selezione non è facile», dichiara Simone Iannuzzi, studente d’informatica catanese e soprattutto regista di X-Gift, film che verrà proiettato in anteprima proprio al festival d’animazione catanese. «E’ la storia, realizzata completamente in grafica 3d, di un bambino nell’antica grecia che chiede un regalo un po’ particolare: una famiglia», racconta Simone che, per realizzare il corto con i suoi colleghi dei Reibe studios, ci ha messo ben due anni.

«Abbiamo lavorato in 20, perché realizzare un film di animazione richiede tantissimo lavoro e competenze», spiega Simone, che proprio con i suoi colleghi – tutti studenti a Catania, informatici e artisti dell’accademia di Belle arti – aveva già partecipato al festival, con l’apprezzato cortometraggio Froggy is back. «Questo è un lavoro molto più complesso di Froggy, e ha richiesto una divisione del lavoro rigida: abbiamo formato dei gruppi per competenze». Animatori, modellatori, realizzatori delle texture, dell’illuminazione, degli effetti speciali, hanno tutti utilizzato software open source – tra i più noti Blender – «con i nostri propri computer», tiene a precisare Simone. Perché, se il lavoro e l’organizzazione è tanta, «non abbiamo avuto bisogno di centri di calcolo: il bello è che chiunque può realizzare un film così da casa».

Magari, però, non subito un film che possa partecipare all’Hot flowing pixel, perché, spiega Simone «sono tutti lavori di alto livello tecnico, e qualcuno è anche un piccolo capolavoro». Come l’americano Bottle, realizzato completamente in stop motion, che racconta la storia d’amore tra due pupazzi, uno di sabbia e l’altro di neve, che si scambiano messaggi d’amore in bottiglia. O come Gary, corto francese sulla storia di un bambino che si innamora di una ragazzina più grande, «girato con tecnica mista, cioè 3d e disegni classici». Ma il vero avversario di X-Gift sembra essere Gamba trista, realizzato con «tecnica di animazione classica» dagli studenti dell’università di Bologna. «E’ la storia di un bambino costretto in sedia a rotelle, perché ha le gambe senza ossa, molto particolare», racconta Simone.

«Conosco bene i film in concorso perché, noi Reibe, abbiamo aiutato il professore Giovanni Gallo, docente di Computer graphics a Informatica, e ideatore del Festival, nell’organizzazione». E un aiuto, tangibile, è il trailer, che raccoglie spezzoni di tutti i film in concorso. A montarlo, Claudio Faro, montatore anche di X-Gift. «Il grosso del lavoro per un film d’animazione si fa con un solo programma, ma alla fine si deve montare tutto come un film», spiega Claudio, che ha realizzato quella che definisce una «semplice sequenza, seguendo lo storyboard». «Il nostro film, che dura otto minuti in totale, ha dietro un lavoro di preparazione incredibile – contionua Claudio -. Da Froggy molti Reibe sono andati via per lavoro, altri sono arrivati, ma abbiamo fatto esperienza dai nostri errori. E’ un lavoro maturo, al meglio delle nostre possibilità». Per il futuro, ci saranno altri festival per X-Gift «come la Blender conference a ottobre, ad Amsterdam». Nel frattempo, l’anteprima è a Catania.

 


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