L’Associazione cattolica cultura e ambiente (Acca) è stata riconosciuta responsabile civile nel processo 12 apostoli per presunti abusi sessuali su minorenni consumati in una comunità di ispirazione cattolica. Lo ha deciso la seconda sezione del Tribunale di Catania accogliendo la richiesta del legale delle parti lese, l’avvocato Tommaso Tamburino, e ammettendo come parte civile la diocesi […]
Processo Capuana, associazione Acca responsabile civile
L’Associazione cattolica cultura e ambiente (Acca) è stata riconosciuta responsabile civile nel processo 12 apostoli per presunti abusi sessuali su minorenni consumati in una comunità di ispirazione cattolica. Lo ha deciso la seconda sezione del Tribunale di Catania accogliendo la richiesta del legale delle parti lese, l’avvocato Tommaso Tamburino, e ammettendo come parte civile la diocesi di Acireale, rappresentata dal penalista Giampiero Torrisi.
Tra i quattro imputati il santone Piero Alfio Capuana, 75enne bancario in pensione, alla guida della comunità che avrebbe abusato di ragazzine tra i 13 e i 15 anni, in alcuni casi con la complicità delle madri delle vittime. È difeso dall’avvocato Mario Brancato. Con lui a processo anche tre presunte fiancheggiatrici: Katia Concetta Scarpignato, Fabiola Raciti e Rosaria Giuffrida. Secondo l’accusa, gli abusi, compiuti plagiando le ragazze, erano presentati come purificazione compiuta da un arcangelo reincarnato. Il procedimento è stato aggiornato al prossimo 3 marzo.
Nelle richiesta di citare come responsabile civile l’Acca, l’avvocato Tamburino ha ricordato che i presunti comportamenti illeciti al centro dell’inchiesta sarebbero avvenuti «con abuso di autorità derivante dal ruolo ricoperto all’interno della congregazione», di cui Rosaria Giuffrida era componente del Consiglio direttivo e nella quale avrebbe avuto un ruolo di fatto gli altri tre imputati.
Intanto ha avuto accesso al rito abbreviato uno dei tre indagati per favoreggiamento: l’ex presidente dell’Associazione cattolica cultura e ambiente di Aci Bonaccorsi, Salvatore Torrisi. Gli altri due – l’ex deputato e assessore regionale, Domenico Mimmo Rotella, marito di Rosaria Giuffrida, e il sacerdote, padre Orazio Caputo – sono stati rinviati a giudizio per favoreggiamento personale e dovranno comparire, il prossimo 4 febbraio, davanti la terza sezione monocratica del Tribunale di Catania.
(Fonte: Ansa)