A 32 anni rappresenta il movimento di Beppe Grillo nella corsa a primo cittadino del Comune siracusano. «Non temiamo nessuno, comu veni si cunta». Ed elenca alcune cose positive dell'amministrazione uscente, ma anche sprechi e passi falsi
Avola, il M5s sceglie un carabiniere come candidato Papa, il più giovane aspirante sindaco della provincia
È il candidato più giovane di tutta la provincia, quello scelto a rappresentare il Movimento 5 Stelle nelle prossime elezioni comunali per la città di Avola. Si tratta del 32enne appuntato dei carabinieri Giuseppe Papa. Attivista da poco più di tre anni, il giovane grillino, sposato e senza figli, è stato il primo a presentare alla segreteria del Comune la sua lista di candidati e la sua squadra assessoriale.
Perché ha scelto di candidarsi a sindaco?
«Non è stata una mia decisione individuale, ma è il gruppo che mi ha scelto perché hanno visto in me le caratteristiche giuste per rappresentare il Movimento».
Quali sono i punti centrali del suo programma? A che cosa la città non può più rinunciare?
«Abbiamo fatto un programma di dieci punti collegati fra loro, tenendo presenti i punti fondamentali del M5s che sono la trasparenza, la partecipazione, la legalità e l’onestà nella pubblica amministrazione. Per noi, comunque, al primo posto c’è la razionalizzazione delle spese che effettua il Comune e la gestione più oculata dei soldi che entrano nelle casse comunali».
Qual è la figura politica o tecnica (nazionale o internazionale) a cui si ispira?
«Non mi viene in mente nessuno, perché anzi credo che dobbiamo liberarci dai modelli».
In caso di ballottaggio, con chi si alleerebbe eventualmente nel secondo turno?
«Non possiamo allearci con nessuno e non faremo nessun apparentamento politico con nessuno. Noi non scendiamo a patti con nessuno, solo con i cittadini».
Qual è l’avversario che teme di più?
«Non temiamo nessuno. Stiamo concorrendo per il primo anno come M5s ad Avola e siamo abbastanza tranquilli, comu veni si cunta. Non temiamo nessuno».
Un pregio e un difetto della precedente amministrazione.
«Il pregio che riconosco all’amministrazione uscente è la rivalutazione del lungomare, del borgo marinaro e l’attivazione del depuratore. I difetti: gli sprechi, perché quello che è stato fatto poteva essere fatto spendendo molto meno, e il piano di riequilibrio finanziario che ha portato le tasse al massimo per diecianni e l’aumento del debito comunale».
Non crede che il suo lavoro possa cozzare con la carica di primo cittadino?
«In realtà, l’appartenenza a una istituzione potrebbe essere un’ulteriore garanzia di affidabilità per il cittadino che deve andare al voto».
Crede che la situazione del Movimento 5 Stelle a livello nazionale possa influenzare il voto a livello locale?
«La questione a livello locale è diversa: la gestione della cosa pubblica ha a che fare con numeri molti ridotti e ci si conosce anche personalmente».