«Con tutti i problemi che abbiamo, davvero possiamo permetterci di rifiutare soldi per realizzare le opere?». Bandi regionali, nazionali ed europei. Un fiume di fondi pubblici destinati anche ai Comuni, che in Sicilia, però, sembra disperdersi. Alla Regione, così come nelle amministrazioni locali, secondo Giuseppe Scifo, coordinatore di Controcorrente Siracusa. «Molti sindaci non sono neanche […]
Fondi pubblici: «Persi 10 milioni in 10 mesi in ogni Comune siciliano»
«Con tutti i problemi che abbiamo, davvero possiamo permetterci di rifiutare soldi per realizzare le opere?». Bandi regionali, nazionali ed europei. Un fiume di fondi pubblici destinati anche ai Comuni, che in Sicilia, però, sembra disperdersi. Alla Regione, così come nelle amministrazioni locali, secondo Giuseppe Scifo, coordinatore di Controcorrente Siracusa. «Molti sindaci non sono neanche informati dei bandi disponibili – spiega – e altri restano del tutto sordi. Eppure, con un’opera di pressing continuo, negli ultimi due mesi siamo riusciti a far presentare domande e progetti per quasi 14 milioni tra Noto, Avola e Pachino». Una goccia nel mare, secondo i conti di Scifo: «In 10 mesi, ogni Comune siciliano ha perso 10 milioni di euro di possibili finanziamenti».
I fondi pubblici ai Comuni per i centri di raccolta dei rifiuti
Un caso emblematico e attuale è quello del bando fino a 750mila euro per potenziare o costruire centri comunali di raccolta dei rifiuti. Un problema annoso per molte amministrazioni di ogni dimensione. E che spesso porta alla necessità di dover alzare la relativa tassa ai cittadini. «Sono fondi di sviluppo europei gestiti a livello regionale – spiega Scifo – Il bando è stato prorogato perché, alla scadenza, erano arrivate poche candidature. Eppure mi pare che, in Sicilia, i Comuni con problemi a gestire i rifiuti non siano affatto pochi. E che molti siano pure in dissesto o, comunque, in difficoltà finanziaria». Tra le possibilità attive al momento, ci sono poi i fondi di Sviluppo e coesione per il riequilibrio economico-sociale e quelli dedicati a istruzione, formazione e inclusione sociale.
L’occasione del Pnrr per il risparmio energetico nella case popolari

«Dal primo settembre, ad esempio – continua Scifo – il Pnrr ha attivato dei fondi per l’efficientamento energetico dell’edilizia residenziale pubblica». Un modo per ridurre i costi negli alloggi popolari, «con
contributi a fondo perduto fino al 65 per cento e prestiti agevolati fino al 35 per cento, per un totale di oltre un miliardo di fondi Pnrr». Con quei soldi si potrebbero predisporre lavori di isolamento termico delle superfici, sostituire gli infissi e chiusure trasparenti, installare pompe di calore elettriche e gli impianti fotovoltaici e termici per alimentarle a costo zero, anche ambientale. «Ho visto cittadini vivere in case popolari fatiscenti, bambini stare al freddo – racconta Scifo – e mi chiedo perché non approfittarne».
Ai Comuni siciliani mancano i professionisti di bandi pubblici
«Investire nel reperire fondi è il nostro vero piano B – commenta Scifo – In una regione dove ogni quattro Comuni ce n’è uno in dissesto o predissesto, è la nostra unica alternativa. Oltre a scegliere i giusti amministratori». Che, a loro volta, avrebbero bisogno degli unicorni di ogni pubblica amministrazione: gli esperti di bandi pubblici. Professionisti formati per intercettare i fondi e preparare domande e progetti con requisiti che assicurino non solo il rispetto degli standard richiesti, ma anche una certa performance. Una difficoltà reale in uffici dove si fa fatica a usare i computer, i documenti viaggiano ancora su carta e i vari livelli amministrativi si parlano con lentezza burocratica. «Ma dobbiamo smetterla di rimandare soldi, di cui abbiamo bisogno, al mittente – conclude Scifo -. Altrimenti la mancanza di servizi sarà perenne e i dissesti un loop infinito».