Ars: improvvisa accelerazione sulle “Misure urgenti in materia di servizio idrico”. Che succede?

SI TRATTA, PER CASO, DEL DISEGNO DI LEGGE PER TOGLIERE L’ACQUA DALLE MANI DEI PRIVATI? E’ LA FRETTOLOSA E PREOCCUPATA RISPOSTA DELLA POLITICA SICILIANA ALLE VOCI SU UN’INCHIESTA GIUDIZIARIA NEL SETTORE DOPO IL ‘SILURAMENTO’ DALLA GIUNTA DI ROSARIO CROCETTA DI NICOLO’ MARINO? TUTTI GLI ORDINI DEL GIORNO APPROVATI IERI DA SALA D’ERCOLE

Dopo l’approvazione della legge sul mutuo ‘ascaro’ da quasi un miliardo di euro – un nuovo mega-debito per pagare altri debiti e, in generale, per la spesa corrente, una sorta di riedizione del celebre film di Totò e Peppino, reinterpretato da Crocetta & Lumia, con in vendita la Sicilia al posto della Fontana di Trevi – le notizie sembrano due. Lo stop ai lavori d’Aula fino al 29 aprile in attesa del ‘responso’ dell’Ufficio del Commissario dell Stato su questo mega-prestito; e un’improvvisa accelerazione sulle “Misure urgenti in materia di servizio idrico”.

Che sarà mai questo disegno di legge sull’acqua? Saranno interventi sull’irrigazione, sollecitati in queste ore dagli agricoltori? Oppure si tratta del disegno di legge che da un anno e mezzo viene ‘palleggiato’ in Commissione Ambiente sulla riforma del servizio idrico siciliano, oggi nelle salde mani dei privati?

Per ora l’unica cosa certa è che il termine per la presentazione degli emendamenti è stati fissato per le 12,00 di oggi. Strano, perché oggi non è prevista l’Aula. Nel caso in cui si tratti della riforma del servizi idrico che l’Ars ha insabbiato nel 2011 (molti parlamentari hanno interessi diretti nelle società private che gestiscono il servizio idrico: leggere, finanziamento atipico alla politica…) e che il Governo di Rosario Crocetta blocca da quando si è insediato, va segnalata un’indiscrezione.

Si tratta non di un’indiscrezione politica, ma di un’indiscrezione giudiziaria che, come spesso accade in Sicilia, si mescola con la politica. Da qualche giorno, infatti, girano voci su un’altra possibile accelerazione, questa volta giudiziaria. Un’inchiesta che riguarderebbe rifiuti e acqua in Sicilia, i due settori che – di fatto – sono costati i posto di assessore a Nicolò Marino. sarà vero o sono le solite indiscrezioni?

Ricordiamo che per mesi le indiscrezioni hanno accompagnato le avventure della Formazione professionale a Messina. Allora si diceva: la magistratura non farà nulla perché c’è di mezzo la sinistra. Poi è finita com’è finita: con il sistema di collusioni sulla Formazione, di ‘rito’ messinese smantellato e con lo stesso onorevole Francantonio Genovese, leader indiscusso del PD nella Città dello Stretto sul quale pende alla Camera dei deputati una richiesta di arresto.

Della serie, la magistratura – a parte le millanterie di qualche politico – non guarda in faccia nessuno.

Ieri l’Ars ha approvato anche i seguenti ordini del giorno:

1) “Misure volte ad impedire in futuro ulteriori ritardi nel sistema dei pagamenti, nonché l’applicazione dell’articolo 14 della legge regionale 11/2010 a firma dei deputati del Movimento cinque stelle;

2) Misure volte ad impedire ad ogni ramo dell’Amministrazione la diffusione di notizie circa la selezione di personale e/o la proposizione di bandi che prevedano ogni qualsivoglia genere di assunzioni, fino al completo svolgimento delle elezioni amministrative ed europee del 25 maggio 2014 a firma dei deputati di Forza Italia;

3) Misure volte a sospendere l’efficacia del D. A. n. 7 del 29 luglio 2013 contenente Piano paesaggistico degli Ambiti 2, 3, 5, 6, 10, 11 e 15 ricadenti nella Provincia di Agrigento e procedere, ai sensi dell’articolo 144 del D. Lgs. n. 42/2004, alla emanazione di un piano concertato con i portatori di interessi diffusi e condiviso con la realtà territoriale a firma dei deputati Panepinto e Vullo;

4) Misure urgenti relative alle anomalie contabili che hanno ridotto le entrate regionali a firma dei deputati del Movimento cinque stelle;

5) Programmazione di interventi nell’ambito del nuovo complemento di programmazione delle misure comunitarie a firma dell’onorevole Ragusa.

L’Aula inoltre ha approvato le “Proposte di modifica al regolamento delle Pensioni dei Deputati”. Riduzioni in vista? Non si sa.

 


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