Dopo essersi ‘ammuccato’ tutte le poltrone della sanità, Crocetta ha fretta di varare la nuova Giunta…

NELL’UDC D’ALIA E’ PER LA ROTTURA CON IL GOVERNO, MA UNA PARTE DEI PARLAMENTARI DELL’ARS NON VORREBBE PERDERE LE POLTRONE. IL PD SICILIANO, IN QUESTA FASE, NON DOVREBBE ENTRARE NELL’ESECUTIVO

Prima si sono presi tutte le poltrone della sanità pubblica. Poi si dichiarano pronti a ‘rinnovare’ la Giunta. Con il coltello dalla parte del manico, il presidente della Regione, Rosario Crocetta e il senatore, Giuseppe Lumia, ‘spatuliano’ che è un piacere.

A renderli ‘forti’ (come l’aceto?) è il fatto che l’odierna Assemblea regionale siciliana non si può sciogliere (nemmeno nell’acido). Il motivo l’abbiamo raccontato ieri: se Sala d’Ercole si dovesse sciogliere anticipatamente, al rinnovo sarebbero disponibili solo 60 poltrone. Sarebbero 70, ma diventato 60 perché 10 verrebbero assegnate con il listino.

Così – questo il ‘ragionamento politico’ di Crocetta e Lumia – i parlamentari, come tanti ‘beccaccini’ debbono tenere in piedi il Governo. Perché se Crocetta va a casa, vanno a casa anche i deputati. E degli uscenti, aritmetica parlamentare alla mano, 20 non rientrerebbero più.

Questo spiega perché, oggi, i deputati dell’Ars sono in buona parte contro le segreterie dei Partiti. Succede nel PD e nell’Udc. Mentre scriviamo sono in corso le riunioni tra i rispettivi vertici di questi due Partiti e i gruppi parlamentari.

Nell’Udc, ad esempio, il leader, Giampiero D’Alia, vorrebbe uscire dal Governo. Ma molti deputati non lo seguono. Siccome non possiamo mandare a casa Crocetta perché noi non vogliamo andare a casa – questo il ‘succo’ del ragionamento di alcuni parlamentari dell’Udc – tanto vale che ci teniamo due poltrone in Giunta…

Ci sarebbero la coerenza e la dignità politica, visto che Crocetta e Lumia, sbattendosene dell’alleanza politica, si sono presi tutte le poltrone dell’Aziende sanitarie e ospedaliere della Sicilia. Ma la la coerenza e la dignità politica sono un lusso che alcuni parlamentari di questo Partito non si possono permettere.

L’unico dato certo è che i due assessori dell’Udc che hanno preferito schierarsi con Crocetta piuttosto che con D’Alia – con riferimento a Ester Bonafede e a Dario Cartabellotta – dovrebbero essere fuori dall’Udc. Altrimenti D’Alia ci perderebbe la faccia. Poi si sa, in politica tutto è possibile…

Vengono fuori anche le indiscrezioni sul ‘licenziamento’ dell’assessore Patrizia Valenti. A quanto pare Crocetta, che si diceva “stupito” dell’assenza della Valenti dalla riunione di Giunta avrebbe raccontato, come al solito, bugie. Crocetta sarebbe stato avvertito via telefono da D’Alia che gli assessori Udc non avrebbero partecipato alla Giunta. E’ stato Crocetta a chiamare gli assessori Bonafede, Cartabellotta e Valenti, dicendogli che se non avessero partecipato alla riunione della Giunta li avrebbe messi alla porta.

Patrizia Valenti avrebbe declinato l’invito. Mentre Cartabellotta e la Bonafede si sarebbero precipitati alla riunione della Giunta. Morale: Crocetta ha messo alla porta la Valenti e, per ora, ha tenuto in Giunta Cartabellotta e la Bonafede.

Dopo di che il governatore, com’è nel suo ‘stile’, ha messo su il solito ‘cinema’, parlando di tradimento della Valenti, che ascolterebbe Roma e non lui e bla bla bla. Ma la verità è venuta a galla.

Più articolato lo scenario nel PD. Dove Crocetta e Lumia hanno interesse a ‘imbarcare’ gli assessori del Partito Democratico prima della riunione della direzione nazionale di questo partito, prevista per la prossima settimana. E’ la riunione che, nella testa di Crocetta e Lumia, dovrebbe smentire la direzione regionale del PD siciliano e mettere in lista, per la settima volta consecutiva, lo stesso Lumia, che ambisce a un seggio al Parlamento europeo.

Per Crocetta e Lumia, i vertici nazionali del Partito dovrebbero fare mangiare la polvere al giovane segretario regionale del Partito Democratico, Fausto Raciti, e a tutta la direzione regionale del Partito. Da cosa nasce questa convinzione nelle teste del presidente e del senatore? Nell’alleanza che, si sussurra, avrebbero ‘chiuso’ con Davide Faraone, leader dei renziani siciliani.

Fiero avversario di Crocetta e Lumia, Faraone, nel corso di questi ultimi mesi avrebbe cambiato opinione. Così, almeno, sembrerebbe. E così cercano di far credere Crocetta e Lumia, che, in questa fase, hanno tutto l’interesse a fare credere a Roma che i rapporti tra loro e il PD siciliano siano ‘ottimi’.

E cosa c’è di meglio – dopo essersi ‘fottuti’ tutte le poltrone della sanità pubblica – che ‘imbarcare’ gli assessori PD in Giunta? Da qui l’invito al segretario regionale del Partito, Raciti, a indicare i nomi dei possibili assessori. Che – per inciso – debbono essere ‘graditi’ a Crocetta (e a Lumia).

Ma a questa richiesta il segretario Raciti replica che i nomi li indicano gli organi di Partito. E, in ogni caso, prima vengono i programmi e poi i nomi. Raciti fa politica. Crocetta e Lumia – e forse anche Faraone – fanno ‘mercato delle poltrone’. E la differenza si vede.

Risultato: oggi non dovrebbe succedere nulla.

L’unico dato certo è che, con Crocetta e Lumia sulla plancia di comando, la Sicilia affonda. Ma questo non è un problema…

 


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