Una idea malsana indebitare ulteriormente i siciliani. E poi, a favore di chi?
Ars, debiti della Regione verso le imprese: il mutuo c’è. Soprattutto per le aziende sanitarie
UNA IDEA MALSANA INDEBITARE ULTERIORMENTE I SICILIANI. E POI, A FAVORE DI CHI?
Come anticipato stamattina, la Regione siciliana sta per contrarre un mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti, per pagare una parte dei crediti vantati da alcune imprese nei confronti della Pubblica Amministrazione. Parliamo di quasi un miliardo di euro.
La notizia è di per sé, fa rumore: un mutuo per una Regione il cui deficit sfiora i 3 miliardi di euro, non sembra una idea geniale. Anche perché, l’indebitamento non consentirà nessun ribasso delle aliquote Irpef. Insomma, i siciliani, dovranno accollarsi pure questo.
Se poi andiamo a vedere come sarebbe ripartita questa somma, i dubbi restano tutti.
La conferma è arrivata dalla Commissione Bilancio dell’Ars, che oggi, a quanto pare, ha approvato il ricorso al mutuo previsto dal ddl “‘Disposizioni in materia di pagamenti della pubblica amministrazione”. Da notare che sul sito dell’Ars ancora non c’è ancora né il resoconto della seduta, né il documento approvato.
In ogni caso, secondo quanto scrive l’Ansa che riporta le dichiarazioni dell’assessore regionale all’Economia, Luca Bianchi, si tratta di un nuovo mutuo per 946 milioni di euro.
Di questi 606 milioni serviranno a risanare i debiti delle aziende sanitarie verso le imprese. Il resto dei fondi, pari a 340 milioni, saranno cosi’ distribuiti: 2/3 ai comuni e 1/3 alla Regione.
E quali sono queste imprese che vantano crediti nei confronti delle aziende sanitarie? Perché una corsia preferenziale per questo settore? Non lo sappiamo. E, lo ripetiamo, i dubbi restano tutti. Anche se il Governo si è impegnato a fornire un elenco.
Proprio sulla chiarezza di questo provvedimento , oggi, parlando con LinkSicilia, ha insistito il presidente regionale della Cna, Mario Filippello che ha esortato il Governo a fare una seria ricognizione dei crediti vantati dalle imprese tutte che secondo una stima non ufficiale ammontano ad oltre sei miliardi.
Sembra rassicuralo il deputato Vincenzo Vinciullo (Nuovocentrodestra): “Verificheremo se c’e’ una equa distribuzione, anche a livello provinciale”. Sempre parlando con l’Ansa ha aggiunto che l’operazione e’ consentita dal decreto dell’8 aprile del ’95 che autorizza l’accensione di mutui per far fronte a debiti certi. La Sicilia non e’ l’unica a percorre questa strada. “Anzi – afferma Vinciullo – altre Regioni hanno contratto mutui ben superiori. Il Piemonte per 2,3 miliardi, la Campania per 2,9 miliardi e il Lazio per 3,9 miliardi”.
Sarà pure una operazione consentita. Ma siamo sicuri che questo nuovo macigno andrà a beneficio dell’economia siciliana?
Filippello: “Un ddl per i crediti vantati dalle imprese siciliane? Il Governo faccia chiarezza”