Youth Garantee/ Raimondi (Uil): “La Youth Corner per utilizzare gli oltre 1800 operatori”

SECONDO IL SINDACATO, CON L’ACCORDO TUTTI PERDONO QUALCOSA MA L’OBIETTIVO DEL LAVORO E’ SALVAGUARDATO E GLI INTERESSATI POTRANNO ESSERE INSERITI NEL PON NAZIONALE E NEL POR SICILIA 2014/2020, GARANTENDO UN LUNGO PERIODO LAVORATIVO E TUTELA OCCUPAZIONALE

Sugli effetti dell’accordo siglato il 21 luglio scorso tra l’Amministrazione regionale, il Ciapi di Priolo e le organizzazioni sindacali firmatarie del Contratto collettivo di lavoro del settore della Formazione professionale ne abbiamo parlato con Giuseppe Raimondi, segretario regionale della Uil Sicilia. L’intesa è la sintesi di un confronto, acceso e difficile, che nei giorni scorsi ha visto tornare a protestare gli operatori con siti in davanti i cancelli dell’assessorato regionale al Lavoro di Palermo.

“Non è l’accordo che volevamo – dichiara Raimondi – ma è il migliore possibile con riferimento alle risorse disponibili e tenuto conto dell’intransigenza mostrata dal Ciapi sulla possibilità di mantenere l’attuale inquadramento della filiera. Era quello che potevamo siglare per riportare al lavoro i lavoratori della filiera”.

“Per la Uil si è trattato di un accordo dove tutti perdono qualcosa – ci dice Raimondi – ma l’obiettivo del lavoro è salvaguardato”.

“Abbiamo avuto riguardo per gli utenti – racconta il segretario regionale della Uil siciliana – che debbono essere orientati ed oggetto delle azioni previste dal piano della Garanzia Giovani, atteso che sono già trascorsi quasi quattro mesi dall’inizio del programma. E poi per la Uil la priorità è quella di ricollocare il personale – precisa – sia in prospettiva dell’attuazione del Pon nazionale che nell’ottica dell’avvio delle politiche attive in materia di servizi per il lavoro previsti dal Por Sicilia 2014/2020; programmi che presentano gli stessi obiettivi tematici. E la condizione necessaria e sufficiente per salire su quel treno è che i lavoratori siano già al’interno del sistema e, quindi, lavorino”.

“L’idea prospettica della Uil – prosegue la disamina l’esponente sindacale regionale della Uil – è che questo treno, legato alle nuove disponibilità finanziarie, gli operatori della filiera devono coglierlo per essere uno degli attori principali. Abbiamo chiesto alla dottoressa Anna Rosa Corsello – riferisce Raimondi – che le economie già realizzate dagli avvisi 1 e 2 del 2010, pari a circa 12 milioni di euro, per effetto della chiusura delle rendicontazioni effettuate ad oggi, siano oggetto di un decreto per destinarli alle politiche attive del lavoro in favore dei cassintegrati, per i quali attualmente non vengono erogate le azioni necessarie. In tutto secondo il paradigma che un euro di politica passiva corrisponde ad un euro di politica attiva le lavoro”.

“L’idea è quella dell’utilizzazione delle economie già certificate per garantire l’erogazione delle politiche attive del lavoro in favore dei cassaintegrati siciliani – dice sempre Raimondi – in via complementare alle azioni erogate dalla ‘Youth Guarantee’ attraverso l’affidamento, da parte dell’Autorità di gestione e del dirigente generale al lavoro, con decreto, delle risorse in favore del Ciapi e quindi con l’utilizzo dei medesimi lavoratori”.

“Per quanto attiene alla fase di star up del programma e quindi alla copertura dei primi mesi di retribuzione – spiega Raimondi – va rilevato che l’anticipazione da parte del ministero del Lavoro, pari a circa 12 milioni di euro, è del sette per cento dell’intero importo del finanziamento del programma che è pari a circa 178 milioni di euro. L’anticipazione serve, e l’Amministrazione regionale si è dichiarata disponibile a trasferirli tutti al Ciapi a coprire circa due mensilità”.

“Inoltre, abbiamo voluto inserire sia nel pre-accordo del 24 giugno che nell’accordo del 20 luglio – aggiunge il sindacalista – che eventuali economie, derivanti dal minore impiego complessivo degli operatori rispetto ai 2065 posti previsti dall’avviso pubblico, saranno oggetto di contrattazioni aziendali al fine di ridistribuirle, con istituti contrattualmente disponibili, ai lavoratori contrattualizzati, attraverso per esempio un eventuale allungamento del periodo lavorativo ovvero con un trattamento economico di miglior favore”.

“La Uil assieme alle altre sigle sindacali – afferma Raimondi – ha ribaltato l’impostazione organizzativa del programma, partendo dall’idea che una diffusione sul territorio in termini capillari potesse garantire il raggiungimento della gran parte dei giovani che hanno il target di età compreso tra i 15 ed i 29 anni. Pertanto, abbiamo preteso che fosse prevista la ‘Youth corner’, cellule di erogazione dei servizi sul territorio, per ramificare l’intervento oltre i 64 Centri per l’Impiego ed andare oltre la rete pubblica già dislocata sul territorio siciliano, invertendo anche il paradigma che non deve essere il giovane a rivolgersi al Centri per l’Impiego ma, semmai, essere raggiunto sul territorio con una proiezione molto articolata del personale che sia vettore di informazione ed erogazione dei servizi”.

“Da questo tipo di impostazione – conferma Raimondi – ne discende il numero degli addetti da destinare al programma della Garanzia Giovani. Ricordo che, da una indagine elaborata dall’Istat – attesta – sono 900 mila i giovani che vanno dai 15 ai 29 anni, all’intero del quale ci sono i giovani ‘Neet’ che hanno priorità nella nostra ricerca”.

“Non siamo per un’idea pessimistica che il numero dei giovani che chiedono di essere inseriti nel programma non si incrementerà progressivamente – dice ancora Raimondi – perché il precedente che riguarda il bando sui tirocini formativi sul versante del Piano giovani ha prodotto oltre cento mila tentativi di proposte per l’inserimento al programma formativo aziendale; numero di gran lunga superiore alla capacità dei tirocini finanziati al momento. Il dato è che se si pubblicizza lo strumento in maniera opportuna – conferma il segretario regionale della Uil – i giovani rispondono in maniera adeguata, quindi nessuna previsione pessimistica sul flusso di risorse legate al numero degli utenti”.

“Vogliamo precisare rispetto a quanto riportato in maniera forviante in qualche articolo di stampa – evidenzia Raimondi – che gli operatori interessati, in considerazione dell’evoluzione contrattuale e degli interventi di riqualificazione professionale attuatisi in Sicilia, per un importo di circa 10 miliardi delle vecchie lire, hanno consolidato competenze e professionalità nell’area dell’orientamento. E questo vale anche per i lavoratori che non sono in possesso di laurea ma non per questo secondi a chi questo titolo lo possiede. Ai fini dell’erogazione della qualità – stigmatizza – questi lavoratori non sono secondi a nessuno. Equipollenza alla laurea, quindi, va intesa con il possesso di un diploma e con una esperienza pluriennale che può essere in alcuni casi superiore ai cinque anni rintuzza il sindacalista della Uil”.

“A nostro parere i lavoratori individuati dall’articolo 14 della legge 13 del 2014 – conclude Raimondi – sono gli operatori che la legge individua come i destinatari ai svolgere queste attività. La platea individuata dalla legge citata la consideriamo una priorità -conclude e pertanto vigileremo affinchè questo si realizzi nei termini previsti dalla citata legge”.

 

 


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