Omissioni nella gestione del mercato, procedure anomale per l'appalto per la gestione dei rifiuti e abusi nell'attribuzione di vari incarichi dirigenziali e nell'elargizione di voucher per le famiglie bisognose. Questi i punti evidenziati dai commissari prefettizi
Vittoria, i motivi dello scioglimento per mafia «Membri della Stidda legati ad amministratori»
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica di ieri il decreto del presidente della Repubblica dello scorso 2 agosto sullo scioglimento del consiglio comunale di Vittoria. Insieme al decreto è pubblicata la relazione del prefetto di Ragusa Filippina Cocuzza che sta alla base del procedimento che ha portato il Consiglio dei Ministri, su proposta del ministro dell’Interno Matteo Salvini, a proporre lo scioglimento per mafia del comune di Vittoria.
Nella relazione si evidenziano soprattutto tre ‘punti neri’ nella gestione amministrativa del Comune: “omissioni nella gestione del mercato ortofrutticolo, le procedure anomale per l’appalto per la gestione dei rifiuti solidi urbani e forme di abuso nell’attribuzione, negli anni, di vari incarichi dirigenziali e nell’elargizione di ‘voucher per le famiglie bisognose”.
“Nella relazione della Commissione ispettiva – scrive il prefetto di Ragusa – è emerso che alcuni esponenti della consorteria mafiosa della ‘Stidda’, a vario titolo legati da rapporti di parentela o di vicinanza con amministratori comunali o dipendenti, sembrerebbero aver avuto la possibilità di influenzare scelte di governo con particolare attenzione alle numerose e consistenti omissioni nell’attività di gestione del mercato ortofrutticolo, governato dall’amministrazione comunale, all’interno del quale è stata dimostrata una consistente presenza delle consorterie mafiose nel settore dell’indotto commerciale delle forniture di imballaggi, dei trasporti e dello smaltimento dei rifiuti”.
(Fonte: ANSA)