Esasperati e disperati. Dopo 5 mesi dall’addio della Fiat, per i dipendenti non c’è ancora una alternativa. Il sospetto che il piano Dr Motors sia stato solo una bolla di sapone cresce di giorni in giorno. L’azienda molisana ha 30 milioni di debiti, mentre i suoi operai attendono lo stipendio da 4 mesi. Invitalia, l’advisor del ministero che avrebbe il compito di vagliare la solidità delle proposte per il dopo Fiat, prende tempo. Non si capisce perché.
Una situazione che fa esplodere la rabbia dei termitani che rischiano la fame. E da ieri, hanno deciso di occupare ad oltranza, la sede dell’Agenzia delle entrate. “Non abbiamo soldi per vivere e non abbiamo soldi per le tasse” dicono gli operai. “Il governo nazionale dichiara Roberto Mastrosimone, leader della Fiom palermitana pretende il pagamento delle tasse e il rispetto delle leggi, ma non mantiene gli impegni presi con i 2.200 lavoratori: ha stralciato le tutele per i 640 esodati, a cui era stato garantito l’accompagnamento alla pensione con i requisiti pensionistici pre-riforma, e sta mostrando tutta la sua inadeguatezza come garante di un piano di reindustrializzazione che non parte e potrebbe non partire mai. La politica è sparita, forse interessano più le elezioni che il destino di duemila persone”.
Sicilfiat: né lavoro, né pensione
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