Termini Imerese, da Invitalia ok a Blutec Sindacati: «Ora non ci sono più scuse»

Dopo mesi di false speranze e una balletto di proposte mai concretizzatesi, per i lavoratori di Termini Imerese la soluzione appare più vicina. Il sogno di tornare a produrre auto nell’ex stabilimento nel Palermitano, dopo l’addio del lingotto nel 2011 sembra stia prendendo forma. Il Cda di Invitalia, infatti, l’advisor del ministero dello Sviluppo economico incaricato di selezionare le offerte per il rilancio del polo industriale siciliano, ha approvato il piano industriale di Blutec, seppur con alcune cautele e osservazioni sulla struttura finanziaria dell’operazione. Il piano, quindi, dovrebbe essere trasmesso al Mise per un parere. Il 29 settembre, infatti, al ministero dello Sviluppo Economico si è tenuto l’ultimo incontro sulla vertenza, giusto il giorno prima che scadesse la cassa integrazione per i circa mille lavoratori rimasti. Già circolavano le voci su una possibile uscita di scena della società, la Blutec, per una mancanza di capitali: dei 24 milioni promessi, ha assicurato di averne aggiunto 5 ai 6 già presenti in cassa, arrivando a quota 11 milioni. E di avere una garanzia bancaria da parte di una banca per coprire i restanti 13 milioni. Questo dovrebbe permettere di andare avanti e scongiurare il licenziamento dei dipendenti, con la cassa integrazione in scadenza. 

Secondo fonti sindacali, tuttavia, il piano da 96 milioni di euro approvato da Invitalia riguarda la produzione di componentistica per auto. Si tratta di uno dei due progetti di Blutec per Termini. Il secondo, infatti, riguarda la produzione di due modelli di auto ibride nell’ex fabbrica del Lingotto. Su quest’ultimo l’advisor del Mise dovrebbe pronunciarsi, però, in una seconda fase. Nonostante qualche riserva, l’ok di Invitalia al piano è un passo in avanti nel percorso di rilancio del polo industriale termitano. Lo step successivo al parere ‘vincolante’ del Mise è la sottoscrizione del contratto di sviluppo, che destina circa 350 milioni di euro, tra fondi pubblici e della Regione siciliana, per far ripartire la fabbrica, cominciando a produrre componentistica. Un nuovo incontro al ministero dello Sviluppo economico sulla vertenza ex Fiat di Termini Imerese dovrebbe essere convocato nei prossimi giorni.

«È un passo importante – ha detto a MeridioNews il segretario regionale della Fiom, Roberto Mastrosimone – finalmente si dà il via libera a questo progetto di rilancio del sito industriale di Termini Imerese. È chiaro che adesso Blutec deve ricapitalizzare e impegnarsi a mettere i fondi per riaprire i cancelli il prima possibile. Invitalia ormai ha deliberato – ha sottolineato – loro finanziano il progetto perché lo ritengono valido però è necessario completare il processo di capitalizzazione. Nell’ultimo incontro – ha proseguito – l’azienda si è presentata davanti al ministro con un impegno di una banca europea con il quale assicurava la disponibilità dei fondi. Ora, però, devono arrivare i capitali altrimenti il progetto salta». A preoccupare i lavoratori, infatti, non è il parere del ministero ma, piuttosto, la solidità dell’azienda che ha preso il posto della Fiat. «Il Mise ha già istruito la pratica – ha ribadito –  credo che questo sia solo uno step formale. È ovvio che tutta gira attorno al passaggio che coinvolge Blutec nella ricapitalizzazione. Per far sì che il progetto decolli, insomma, devono mettere i capitali, anche perché si sono impegnati davanti al ministro fornendo dando ampie assicurazioni sul fatto che avevano già chi li finanziava. E devono fare presto – ha concluso – perché ora c’è il via libera di Invitalia e non ci sono scuse più per nessuno». 

«Un altro passo in avanti per la reindustrializzazione di Termini Imerese, ci auguriamo porti in tempi rapidi alla riapertura dello stabilimento». A commentare cosi il via libera di Invitalia al piano Blutec sono Ludovico Guercio segretario Fim Cisl Palermo Trapani e Giovanni Scavuzzo componente di segreteria. Il piano da 96 milioni di euro, 24 a carico della Blutec dovrebbe partire dopo la ricapitalizzazione della società per la quale mancano all’appello ancora 13 milioni di euro. «Si faccia presto procedendo con il versamento di questo somme da parte della banca svizzera indicata da Blutec all’ultimo incontro al Mise e con il contratto di sviluppo, sollecitiamo una convocazione dal Ministero per avere chiarimenti su tutti questi punti». Entro il 2016 dovrebbero essere reinseriti i primi 250 operai. «Torniamo sempre a sollecitare anche le garanzie per l’indotto che da troppo tempo soffre senza ammortizzatori sociali – commenta Daniela De Luca segretario Cisl Palermo Trapani – e una forte accelerazione del progetto che deve procedere adesso senza ulteriori intoppi».  

Antonio Mercurio

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