Street art, dalla strada all’esposizione e ritorno Licandro: «Rovinare le opere è atto di barbarie»

Dalla strada al museo. Opere di street art rimosse dal loro contesto originale ed esposte nelle mostre. Settimane fa a Bologna, in seguito alla rimozione di alcune opere dalle strade, si è creato un dibattito se questo sia giusto o meno, se il proprietario di quelle opere d’arte sia il writer o la città. E anche a Catania la street art sta prendendo sempre più piede, come hanno dimostrato il forte interesse suscitato dalla mostra al Palazzo Platamonele opere dell’artista francese C215, dipinte in varie zone cittadine e poi vandalizzate. «Purtroppo questo riguarda il senso civico o forse, al contrario, la barbarie della città», afferma l’assessore alla Cultura Orazio Licandro. Promotore sia della mostra sia dell’intervento artistico sui silos del porto e adesso «interessatissimo» all’apertura di un dialogo proprio con Christian Guémy, autore del volto di Sant’Agata sfregiato. «D’accordo con un artista si possono fare tante cose – prosegue Licandro – Ma, in assoluto, non penso che sia giusto rimuovere dal muro che è stato concepito per stare lì». 

Proprio come il viso della patrona catanese, «che è stato pensato per quel posto, in quel luogo, ha interpretato qualcosa. Pezzi di storia e di tradizione, religiosa o popolare – spiega l’assessore – Staccarle per metterle altrove può essere una violenza. Certe immagini hanno una destinazione precisa e bisognerebbe rispettarle». Ma anche proteggerle o, meglio ancora, incoraggiarle. «È un mio proposito preciso – dice l’esponente della giunta – A me piacerebbe che la città fosse piena di installazioni artistiche a disposizione di tutti». Un po’ come è stato fatto coi silos che – seppur tra le polemiche – «sono stati un atto simbolico per interpretare, rendendole armoniose, strutture oggettivamente brutte». Le parole dell’assessore etneo sottolineano una tendenza ormai costante: se prima l’arte di strada era legata alla contestazione sociale, oggi è una forma d’arte riconosciuta. 

«La notizia di Bologna è arrivata come un fulmine nel mondo della street art», commenta il writer Poki, 25enne catanese che a 15 anni ha iniziato, anche per gioco, a fare writing. Oggi si occupa di muralismo e realizza poster, raffiguranti per lo più animali, che affigge in strada. «È già successo in passato che qualcuno abbia rubato qualche lavoro che ha un valore economico. Quello che è successo a Bologna (in cui alcuni murales sono stati staccati dai muri, ndr) non è finalizzato a mantenere intatte le opere, pare più una questione economica». La street art, infatti, ha avuto negli ultimi anni un boom in Italia e spesso le gallerie chiamano gli artisti per far dipingere i muri dei palazzi popolari, senza coinvolgere però i residenti. «È solo per far passare un’immagine positiva dell’amministrazione, ma non funziona così. Ogni disegno – spiega l’artista – non è collocato per caso in un posto ma si inserisce nell’ambiente in cui è stato creato, è legato ad esso, alle persone che vivono nei dintorni». 

Sta poi alla libertà dei cittadini apprezzare un lavoro artistico, oppure disprezzarlo e vandalizzarlo. «So – dice Poki – che una mia opera su un muro può durare un’ora o due anni. Il vero problema è che l’opera viene tolta ai destinatari originali, che in ogni momento possono usufruirne gratuitamente». E se gli proponessero di chiudere le sue opere di strada in un museo direbbe di no. «Se una per esempio è legata al barbone che dorme sotto il ponte non avrebbe più il significato originale lontana da quel ponte, resterebbe solo un bel disegno». «La street art per definizione, per essere capita bene, va vista per le strade e non nei musei – interviene Valter Pinto, docente di Storia dell’arte moderna all’università di Catania – Bisognerebbe fare di tutto perché queste opere vengano conservate bene, non come ho visto recentemente a Messina, dove un capolavoro di uno dei più grandi artisti di strada italiani è stato danneggiato in maniera piuttosto stupida». I dipinti di strada sono delle opere preziose. E il professore appoggia le iniziative museali se possono essere un modo per averne memoria, «anche se – conclude – non è mai la stessa cosa».

Luisa Santangelo

Recent Posts

Incidente sulla tangenziale di Messina: morto un 77enne

Stamattina un 77enne, Francesco Galletta, è morto in un incidente stradale sulla tangenziale di Messina,…

2 ore ago

Aerolinee Siciliane entra nella società di manutenzione Zephiro e nasce Southern Aerotech. Il patron Crispino: «Una base anche a Palermo»

Dopo aver comprato la compagnia aerea Air Connect, Aerolinee Siciliane comunica «l'acquisizione del 49 per…

7 ore ago

Osservatorio su monte Mufara, Urso: «Preverrà minacce sulla Terra»

«Anche la Sicilia avrà il suo avamposto spaziale. L'Osservatorio astronomico dell'Esa consentirà di perlustrare gli spazi più…

21 ore ago

Palermo, portava hashish in carcere per un detenuto: arrestata una donna

Una donna che cercava di portare 30 grammi di hashish nel carcere Lorusso di Pagliarelli…

21 ore ago

Caltagirone, chiuso lounge bar per sospetta vendita di stupefacenti al suo interno

La polizia di Stato ha eseguito il provvedimento con il quale il questore di Catania ha decretato…

21 ore ago

Palermo, il titolare de La Braciera dopo il fulmine: «I feriti stanno tutti bene. Abbiamo avuto paura»

«Abbiamo vissuto una serata di grande paura ma adesso fortunatamente possiamo tirare un sospiro di…

22 ore ago