Il 3 ottobre potrebbe essere l'ultima occasione per evitare i tagli annunciati ad agosto da Bolognetta Scpa. L'assessore alle Infrastrutture Luigi Bosco, infatti, ha convocato le parti per un confronto, rinviando così al 6 ottobre la seconda convocazione all’ufficio provinciale per dare esecuzione ai licenziamenti
Statale Pa-Ag, tavolo Anas-azienda convocato il 3 ottobre Sindacati: «Col fiato sospeso, in bilico futuro degli operai»
È arrivata ‘in extremis’ la convocazione da parte dell’assessore regionale alle Infrastrutture Luigi Bosco per un tavolo comune tra Anas, impresa e lavoratori. L’incontro, fissato per martedì 3 ottobre, potrebbe essere l’ultima occasione per salvaguardare il futuro gli operai della Bolognetta Scpa, la società impegnata nei cantieri della Pa-Ag che ad agosto ha annunciato 61 licenziamenti: sono 140 gli edili impiegati nei cantieri, a cui si aggiungono circa 200 operai dell’indotto.
Una convocazione molto attesa dai sindacati e, in qualche modo, provvidenziale, dal momento che arriva proprio nel giorno della seconda convocazione all’ufficio provinciale per dare esecuzione ai licenziamenti: in attesa di conoscere gli esiti dell’incontro, l’appuntamento è stato rinviato al 6 ottobre. «L’azienda ha dato prova di buon senso – ha detto Paolo D’anca della Filca Cisl Palermo-Trapani assieme a Francesco Piastra Fillea-Cgil e Ignazio Baudo Feneal-Uil – Speriamo che ci sia qualche novità importante e che sia l’occasione per fare chiarezza visto che c’è stato un dibattito a distanza tra l’azienda e la stazione appaltante e, a pagarne il prezzo più alto, sono stati gli operai».
Da mesi, infatti, si registra un ritardo nell’esecuzione dei lavori per via di un braccio di ferro tra l’azienda committente, l’Anas, e la Bolognetta Scpa: al centro dello scontro il mancato superamento di un confronto tecnico amministrativo su una perizia di variante. «In realtà – ha aggiunto D’Anca – questo è un falso problema: l’Anas, infatti, sostiene che la variante non intaccherebbe il lavoro e, anzi in alcuni tratti, sarebbe necessario il doppio turno. Per l’azienda, invece, è vero il contrario e temiamo che di questo passo si giunga a uno stop definitivo dei lavori per il completamento dell’arteria che collega il capoluogo siciliano alla città dei Templi. Dopo quattro anni – ha concluso – c’è il rischio che la statale Palermo-Agrigento rimanga l’ennesima incompiuta».