Piano Giovani: Panarello, Maggio e Panepinto sfiduciano gli assessori Scilabra e Bruno

NON SI ARRESTANO LE POLEMICHE SUL FLOP DAY. DALLA MAGGIORANZA ARRIVA IL CARTELLINO ROSSO PER I RAPPRESENTANTI DEL GOVERNO. STUPISCE E SCONCERTA, IN PARTICOLARE, COME IL TITOLARE DELL’ASSESSORATO AL LAVORO SMENTISCA, DI FATTO, IL PRESIDENTE DEL CIAPI DI PRIOLO, ORTISI, SUI ‘BANDI FOTOCOPIA’ PER GLI EX SPORTELLISTI

Il PD scarica l’assessore alla Formazione professionale? Dagli interventi di ieri in Commissione Cultura e Lavoro dell’Ars sembrerebbe proprio di sì. Almeno a giudicare dalle parole pronunciate dai parlamentari Filippo Panarello, Mariella Maggio e Giovanni Panepinto.

Non ha convinto la difesa a spada tratta che ha imbastito, leggendo una relazione preconfezionata, l’assessore Scilabra.

A nulla sono valsi i tentativi di prendere tempo e riferire di un contatto in corso con il ministero del Lavoro per rivedere alcuni aspetti gestionali ed amministrativi del Piano Giovani, alla luce del cambio di guardia alla guida dei dipartimenti Formazione professionale e Lavoro, con la sostituzione della dottoressa Anna Rosa Corsello rispettivamente con Gianni Silvia e Lucio Oieni.

Confusione che gli esponenti del PD hanno letto nelle parole dell’assessore alla Formazione professionale.

“Dalla riunione di ieri a Roma sono emerse difficoltà – afferma l’assessore Scilabra – e stiamo lavorando per trovare alcune soluzioni”.

“Chiederemo l’utilizzo del portale click lavoro da parte del ministero del Lavoro – ha detto l’assessore alla Formazione professionale – e avuta la piattaforma si potrà partire immediatamente con i tirocini. Stiamo facendo ancora chiarezza su alcuni passaggi. Ci troviamo con un avviso non del tutto revocato”.

“Gli incroci del 5 agosto scorso dovrebbero essere annullati – ha aggiunto la Scialabra – e stiamo facendo la stessa verifica su quelli del 14 luglio. Contiamo entro fine settimana di avere un quadro più chiaro”.

“Sull’utilizzo degli ex sportellisti – ha aggiunto l’assessore – avevamo già previsto misure all’interno della ‘Garanzia Giovani’, in accordo con il collega Giuseppe Bruno, col quale ci stiamo operando. Sul bando dello scorso 18 agosto sono grossissime le perplessità del ministero ed abbiamo l’intenzione di annullarlo dopo aver parlato con il dirigente Gianni Silvia e con il presidente Rosario Crocetta”.

“Il percorso della ‘Youth Guarantee’ – ha detto l’assessore al Lavoro Bruno – prevede una offerta complessiva per i giovani, l’iscrizione diretta al portale e l’utilizzo, attraverso il Ciapi, del personale degli Sportelli Multifunzionali per la fase dell’orientamento”.

“È stato fatto un avviso dal Ciapi per reclutare gli orientatori – ha aggiunto Bruno – e dal Ciapi fanno sapere che non ci sono stati ricorsi sull’avviso, che si andrà veloci con questo strumento che permetterà l’utilizzo degli orientatori. L’iter potrebbe completarsi nel giro di un mese con il superamento di tutte le prove e la graduatoria”.

La cosa è molto strana, perché al nostro giornale il presidente del Ciapi, Egidio Ortisi, ha detto che l’ente che presiede non “farà bandi fotocopia”o verro bandi – per esempio – su misura per gli addetti degli ex Sportelli Multifunzionali. E’ evidente che l’assessore Giuseppe Bruno e il presidente Ortisi parlano ‘lingue’ diverse.

Chi è che dei due dice la verità?

Come si può notare, dalle parole pronunciate ieri dagli assessori Scilabra e Bruno emerge una grande confusione (in particolare, l’assessore Bruno che smentisce il presidente del Ciapi di Priolo ha dell’incredibile!).

Parole, dicevamo, che non hanno convinto gli esponenti del Partito Democratico, che hanno contrattaccato, sfiduciando nei fatti i due assessori ed aprendo una verifica interna alla maggioranza che sostiene il Governo di Rosario Crocetta, già alla prese con gli equilibrismi del rimpasto di Giunta.

“La confusione aumenta – dichiara Panarello – l’assessore Scilabra ha ritenuto di replicare alla dottoressa Corsello alimentando una pagina drammatica, perché questa vicenda si chiuderà in Tribunale e la politica è fuori ormai, perdendo la sua centralità”.

“Abbiamo percepito uno scontro interno alla maggioranza che sostiene il Governo Crocetta ed alla quale appartengo – aggiunge l’esponente pidiessino – dove il Parlamento non ha avuto contezza in questi due anni”.

“Abbiamo letto sui giornali di dichiarazioni di revoca degli affidamenti da parte del presidente Crocetta e non si capisce se queste revoche ci sono – sottolinea Panarello -. Abbiamo letto della revoca del bando del 18 agosto a firma della dottoressa Corsello, il ministero lo condivide, ma non si capisce se si revoca l’avviso”.

“Nel corso di questi due anni ci siamo limitati a prendere atto delle scelte dell’assessore e del dirigente generale – precisa il parlamentare del PD – adesso che è emerso il fallimento non possiamo permetterci altri tonfi per il futuro”.

“Deve aprirsi un confronto – aggiunge – ed il tema deve essere oggetto di chiarimento. I giovani vanno rassicurati e occorre fare in modo che le risorse vengano utilmente utilizzate a sostegno dei giovani che hanno bisogno non solo di un sussidio, ma di un’esperienza lavorativa che li arricchisca e ne aumenta il bagaglio professionale”.

“Il dato politico che emerge da questa vicenda – puntualizza Panarello – è la confusione. Invece bisogna dare certezze sulle modalità operative per salvare il Piano Giovani. Ritornare alle lotterie del click-day credo che sia inutile. Bisogna ripensare il modo di procedere per dare a tutti la possibilità di partecipare”.

“Dal punto di vista politico continuo a sostenere – precisa l’esponente del PD – che emerge con ancora maggiore nettezza la responsabilità in capo al Governo e all’assessore. Se c’era questo scontro su un atto fondamentale come il Piano Giovani, il dato che ci consegna questa storia è il disastroso epilogo. O si prende atto di ciò, o la discussione ed il dibattito politico svilisce ogni sforzo per recuperare la credibilità”.

“Ciò che andrebbe fatto è ammettere l’errore a pensare di correggerlo – stigmatizza Panarello – e sulle affermazioni fatte dall’assessore Scilabra sul mio e sul suo Partito non accetto lezioni di morale da parte di nessuno. Sul tema della Formazione mi sono trovato a dover documentare il disastro del settore determinato negli anni scorsi. Non credo sia possibile immaginare di superare gli errori fatti con l’affermazione che nel passato gli errori sono stati maggiori. Un Governo in carica ha il dovere di dare risposte nel merito anziché affermare che chi c’era prima aveva fatto peggio. Non è un modo per difendere la credibilità ed il ruolo istituzionale”.

“Considerato che andremo alla revoca del bando del 18 agosto firmato dalla dottoressa Corsello – afferma la parlamentare del PD, Mariella Maggio – l’atto amministrativo conferma il fallimento del click-day, che non è solo informatico, ma anche politico. Mi chiedo chi dovrà garantire l’incrocio tra domanda e offerta di lavoro e la valutazione delle professionalità. Possiamo farlo attraverso un percorso di orientamento utilizzando i lavoratori degli Sportelli multifunzionali”.

L’onorevole Maggio tocca un tema delicatissimo: il licenziamento dei circa mille e 800 dipendenti degli Sportelli Multifunzionali deciso e attuato dal Governo Crocetta. Il tutto – lo si intuisce da quello che è avvenuto con il flop-day – per mettere in piedi quello che un esponente storico della sinistra siciliana, Franco Piro in un’intervista al nostro giornale, ha definito “una grande operazione clientelare”.

Una “grande operazione clientelare gestita con i piedi, tra affidamenti diretti (poco convincenti le giustificazioni addotte dall’assessore Scilabra su questo punto nella sua relazione di ieri) e un metodo per far incontrare domanda e offerta di lavoro molto singolare, se non illegittimo (è normale escludere a priori migliaia di giovani siciliani che non ‘navigano’ su internet? dove sta scritto che per accedere a un avviso per l’assegnazione di tirocini formativi bisogna avere un pc? su questo punto si attendono ricorsi da parte dei giovani esclusi).

Tornando agli Sportelli Multifunzionali, qualcuno – non senza un eccesso di fantasia – ha ipotizzato di inserire gli ex sportellisti nelle società partecipate della Regione (dimenticando che la Regione deve in parte chiudere queste società).

“Il ricorso alle partecipate – conclude Mariella Maggio – -mi lascia perplessa ed il Governo regionale ad oggi non ha fornito adeguate risposte”.

Giovanni Panepinto, deputato regionale del PD eletto ad Agrigento, una storia nel Pci che non ha mai rinnegato, non è sembrato molto convinto delle ‘piroette’ del presidente della Commissione Cultura e Lavoro, Marcello Greco, che ieri è diventato improvvisamente ultra-filo-governativo.

“La risoluzione proposta dal presidente Greco – dice Panepinto – mi mette a disagio per una vicenda che è sempre più complessa e confusionaria. Ad oggi a questi giovani, che tutti vogliamo aiutare, non sono state fornite risposte certe. Mi pare di capire che a chi ha partecipato ad un bando e a quelli che non hanno potuto partecipare – aggiunge il parlamentare del PD – non stiamo fornendo alcuna spiegazione. Il Governo regionale cosa dice in merito? Ribadisco: non ho sentito alcuna risposta esaustiva da parte degli assessori”.

“Non sono d’accordo con quanto affermato dal collega Nello Musumeci circa il fatto che la politica complessivamente debba farsi carico delle responsabilità – chiarisce Panepinto -: è un problema democratico che altri dovrebbero sentirsi addosso. Io non mi sento responsabile di tutto quello che è successo”.

“Prima di pensare a una risoluzione urgente – aggiunge il parlamentare – il presidente della Commissione farebbe bene a tradurre il tutto in date e tempi, per capire quanto dobbiamo ancora attendere per avere risposte dal Governo regionale”.

“Dobbiamo stabilire un crono programma con l’esecutivo regionale -aggiunge Panepinto – evitando che ci siano affidamenti, utilizzando invece la quantità di personale che abbiamo e fermandoci un attimo a riflettere”.

Il parlamentare regionale del PD conclude con una considerazione che contesta alla radice il ricorso a questi strani tirocini: “Pagare un sussidio ad imprese che scoprono di aver bisogno di lavoratori è un fatto che deve farci riflettere”.

 

 


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