Perché votare SI

Uno dei firmatari dell’appello degli scienziati italiani per i 4 Sì al referendum è il professor Vito De Pinto, l’unico docente di Biologia molecolare attivo nell’Ateneo catanese. Ci siamo rivolti a lui per comprendere le ragioni di chi, il 12 e il 13 giugno prossimi si recherà alle urne per votare “Sì”.

«La questione è complessa, e abbraccia diversi aspetti della mia vita non solo di scienziato ma anche di cittadino italiano.» Racconta il Professore. «Dal punto di vista strettamente scientifico, che è quello in un certo senso più ‘reclamizzato’, quello forse più strumentalizzato, c’è da sottolineare che sì, è vero che le ricerche degli scienziati italiani su fecondazione assistita e cellule staminali sono già in corso, ma sono soltanto agli inizi. Per poter andare avanti in questo senso, quindi, è necessario modificare la legge 40, che attualmente pone dei limiti che ritengo insensati e pericolosi alla ricerca. La legge ci impone dei confini oltre i quali non possiamo spingerci, è tutto questo è ingiusto: non c’è rispetto per l’etica della ricerca».

Ma, deduciamo dalle parole del professore, non è solo una questione di etica professionale: «La ricerca scientifica è pervasa, sì, da quegli ideali un po’ romantici del progresso e dell’avanzamento culturale che ne consegue, ma alle sue spalle ha anche sottili strategie di competizione e giochi di forze economiche tra i Paesi che fanno a gara, com’è giusto che sia, per portarsi avanti il più possibile e garantire così condizioni di vita sempre migliori ai propri cittadini. E non solo. È logico che più un paese è avanzato culturalmente, più vasta è la sua conoscenza (anche e forse soprattutto scientifica) e maggiore sarà la sua potenza politica e il suo peso nello scacchiere mondiale. Basta pensare agli Stati Uniti e al loro ruolo di prima potenza mondiale. I limiti alla ricerca disincentivano gli ottimi professionisti che l’Italia possiede, tecnici e scienziati che per svolgere la loro professione al massimo delle proprie potenzialità sono costretti ad andare all’estero (nella maggior parte dei paesi europei più avanzati, ad esempio, non esistono questi limiti alla sperimentazione sulle cellule staminali – è come se noi, in Italia, ci auto-limitassimo, ponessimo dei freni al nostro sviluppo culturale e tecnologico). Ed è costretto ad andare all’estero anche chi necessita di cure più avanzate che l’Italia, se la 40 rimane invariata, non può fornire. Con la conseguente discriminazione per chi i viaggi e le cure all’estero non può permetterseli».

Sulle implicazioni religiose del caso il professor De Pinto cerca di sorvolare, lasciando intendere però che il peso delle opinioni della Chiesa non è affatto indifferente.

Perché, dunque, votare “Sì”? «Come l’appello degli scienziati esprime chiaramente, come rivendica il comitato Luca Coscioni, per la libertà di ricerca, per i diritti dei malati, delle donne e delle coppie sterili, per la laicità e la libertà di coscienza religiosa».

L’appello degli scienziati: http://www.lucacoscioni.it/node/4019
Il comitato Luca Concioni: www.lucacoscioni.it

Noemi Coppola

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