Palermo, il match con la Ternana visto da La Grotteria «Rosa hanno qualità, bisogna sfruttare gli spazi aperti»

«La Ternana è una squadra molto particolare, magari prendono due o tre gol ma riescono nella rimonta». A presentare a MeridioNews la sfida tra Palermo e Ternana è l’ex Christian La Grotteria, che dal 2000 al 2003 ha vestito la maglia rosanero conquistando una promozione in serie B e realizzando 17 gol in 80 presenze. «Anche se in vantaggio, non bisogna pensare di aver vinto la partita perché loro non mollano mai e giocano apertamente. Il Palermo ha più qualità, deve essere intelligente a gestire la partita e colpire quando loro si sbilanciano». I siciliani arrivano al match con gli umbri dopo la brillante vittoria conquistata al San Nicola di Bari: «A Bari – prosegue l’attaccante – è arrivata una grande vittoria, era un ostacolo molto duro e i ragazzi sono stati bravissimi a imporsi su un campo difficile contro un Bari che in casa aveva fatto molto bene. Il Palermo ha vinto meritatamente, giocando con grande cattiveria agonistica».

Il Palermo adesso occupa la prima posizione, ma il campionato resta uno dei più equilibrati degli ultimi anni: «Il cammino dei rosa finora è molto positivo. Non si può vincere la serie B a mani basse, è sempre stato un campionato molto complicato. Conosco Tedino, è un allenatore bravo e intelligente che sta gestendo una situazione non facile dopo la retrocessione. L’importante sarà finire davanti a tutti a giugno». La Grotteria conosce bene mister Tedino per averlo avuto come avversario quando quest’ultimo allenava il Pordenone: «Tedino è un grande gestore, ha un’idea di gioco e soprattutto riesce a far capire ai giocatori cosa vuole. Per lui è una grande occasione e la sta sfruttando molto bene. Il suo Pordenone faceva un calcio molto bello, propositivo e offensivo, adesso ha questa opportunità di continuare questo percorso». Inoltre a rendere l’ambiente ancora più pesante sono le vicende societarie con la società che rischia il fallimento: «La gente a Palermo è un po’ stanca di una situazione particolare e difficile, ma fin quando non ci sarà una sentenza è meglio non sbilanciarsi».

A colpire l’ex attaccante rosanero, finora, è stato l’intero organico, anche se c’è qualche elemento che fa la differenza: «In generale mi ha colpito la squadra, perché un po’ tutti hanno fatto bene. Nestorovski è quello che fa la differenza, ma il blocco squadra funziona anche se l’ambiente non è facile. Questo è uno dei meriti dell’allenatore che ha permesso alla squadra di fare quadrato». La Grotteria non si sbilancia a proposito di somiglianze, ma ammette di ammirare molto un sudamericano come lui: «Nessuno mi somiglia perché sono molto più bravi di me. Poi personalmente mi piace Coronado per come gioca, è un elemento di qualità, di fantasia, quello che illumina con le sue giocate». I rosa hanno giocato finora quasi senza pubblico, adesso da qualche partita i tifosi sono tornati a cantare: «Non è facile per una squadra non avere il pubblico, adesso le cose stanno cambiando e faccio un grande applauso ai tifosi che hanno deciso di tornare a cantare. La maglia va oltre al presidente, l’allenatore e i giocatori, si ama sempre e comunque in qualsiasi categoria».

A distanza di quindici anni, l’argentino ha mantenuto ancora un buon rapporto con i tifosi rosanero: «Il rapporto con i tifosi è buono, nonostante qualcuno si sia arrabbiato perché sono andato a fare il vice allenatore al Catania, ma un errore lo possono fare tutti». I tre anni in rosa hanno lasciato tanti bei ricordi nella testa dell’ex attaccante: «Abbiamo fatto una grande annata in serie C e poi due anni in serie B. Potevo fare qualcosa in più sicuramente, ma sono contento ugualmente. Sono passato tante volte, ma non sono rimasto mai più di uno o due giorni». Infine, l’ex numero 18 fa un pronostico sulla partita odierna e su quella che sarà la volata per la promozione: «Sicuramente il Palermo deve cercare di vincere a tutti i costi per incamerare punti. Per la lotta alla promozione, invece, penso che Bari e Frosinone siano le avversarie più temibili, poi c’è anche il Cittadella che potrebbe essere la sorpresa: se ne parla poco ma è una squadra tosta e sta facendo grandi cose».

Luca Di Noto

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