Lo ha deciso l'amministrazione regionale dopo il parere dell'avvocatura dello stato. Un gioco delle parti per sbarazzarsi di altri addetti?
Negata cessione Cefop al Cerf, altri 408 lavoratori disoccupati
LO HA DECISO L’AMMINISTRAZIONE REGIONALE DOPO IL PARERE DELL’AVVOCATURA DELLO STATO. UN GIOCO DELLE PARTI PER SBARAZZARSI DI ALTRI ADDETTI?
Brutte notizie in arrivo da Roma. Salta la cessione del Cefop in Amministrazione straordinaria al Cerf. È questo l’esito dell’incontro tenuto stamane al ministero dello Sviluppo economico a Roma. Dopo il parere espresso dall’avvocatura dello Stato, sarebbe arrivata anche la posizione contraria dell’Amministrazione regionale.
Si chiude nel peggiore dei modi il periodo di commissariamento del Cefop e si aprono le porte del licenziamento per 408 lavoratori. Eppure, da quanto abbiamo appreso, la dottoressa Anna Rosa Corsello, dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, aveva decretato lavvio dellattività al Cerf. Sinfittisce il mistero sullennesima gestione fallimentare, e pare anche poco chiara, del settore formativo da parte del Governo regionale di Rosario Crocetta e dellassessore regionale al ramo, Nelli Scilabra.
Si attendono momenti bui per l’emergenza sociale che nel settore della Formazione professionale sembra non finire più. Nelle prossime ore un approfondimento sulla complessa vicenda.
Riportiamo la dichiarazione di Giovanni Migliore, Segretario Cisl Scuola con delega alla Formazione.
Sulla vicenda della mancata cessione in amministrazione straordinaria del complesso aziendale Cefop al Cerf, abbiamo assistito all’ennesimo atto di improvvisazione e incompetenza da parte dell’Amministrazione regionale, che avrebbe potuto esprimere prima un parere e trovare una soluzione, consentendo così l’operazione, invece di attendere quattro mesi. Ora a pagare il prezzo dell’incapacità dell’Amministrazione regionale sono, come sempre, i lavoratori. Così anche gli ultimi 408 degli iniziali mille lavoratori del Cefop, restano senza tutela, perderanno il posto e non riceveranno gli ultimi sei stipendi.
Ad impedire la cessione è una delibera di Giunta approvata nel 2013 dalla Regione, che stabilisce l’impossibilità a cedere rami di azienda, e alla quale ha rinviato ogni decisione e ha fatto riferimento l’Avvocatura dello Stato nel suo parere che era atteso ai fini dell’operazione. La Regione ha dunque fatto sapere oggi ai sindacati che non darà il via libera alla cessione dopo il parere dell’Avvocatura.
I lavoratori del Cefop, 300 dei 408 che erano già stati selezionati per l’assunzione dal Cerf – puntualizza Migliore – ora rivolgono le loro speranze solo sul bando Prometeo messo in campo dal Ciapi di Priolo. Di conseguenza aumenterà la platea degli esclusi al bando Ciapi compresi i lavoratori degli enti revocati ai quali era rivolto, riducendo le possibilità per altri operatori. In tutto a perdere ogni salvaguardia, speranza e tutela saranno oltre 700 lavoratori.
Oltre il danno la beffa – conclude Migliore – che si aggiunge al mancato pagamento degli ultimi sei mesi di stipendio.
I lavoratori sono stanchi di assistere ad approssimazione ed improvvisazione, per questo anche la vertenza del Cefop sarà martedì mattina in piazza Indipendenza a manifestare tutto il dissenso contro una Regione immobile.