La ministra della Sanità Beatrice Lorenzin si prepara a una lunga sessione catanese. Cominciata oggi, all’hotel Plaza di viale Ruggero di Lauria, con un appuntamento politico legato al partito Alternativa popolare, e che dovrebbe continuare la prossima settimana con un giro negli ospedali catanesi. Ad accoglierla di fronte alla struttura alberghiera, però, c’è una protesta improvvisata del sindacato Fsi-Usae, la Federazione dei sindacati indipendenti: «Chiediamo lo sblocco delle assunzioni», la fa breve il segretario territoriale Calogero Coniglio. «La prossima settimana la ministra dovrebbe tornare in città – continua Coniglio – Beatrice Lorenzin rappresenta un’istituzione: a noi non interessa se viene per questioni di partito o nella sua qualità di ministra».
«Non sappiamo il giro degli ospedali che dovrebbe fare – continua Coniglio – Probabilmente andrà al San Marco o al Policlinico, nelle strutture più nuove. Non la porteranno certamente al Vittorio Emanuele, che è vecchio e non fa certo fare bella figura, anche se quello è l’unico posto dove dovrebbe andare». Il riferimento è alle continue aggressioni lamentate dal personale sanitario all’interno del presidio di via Plebiscito, finito al centro di più di una polemica. Prima per via della medica picchiata dalla madre di una paziente, poi per la storia del commando che si è presentato a pestare un dottore che si era rifiutato di fornire le generalità di una donna ricoverata.
«È ufficialmente cominciata la campagna elettorale e parte degli scontri si giocheranno anche sul comparto Sanità», prosegue il sindacalista. Le assunzioni di nuovo personale sanitario sono bloccate dal concorso bandito nel 2009. «Io credo che si voglia puntare alla scadenza di quella graduatoria, che dal 31 dicembre 2017 non sarà più valida – aggiunge Coniglio – Prima dovrebbero essere assunte quelle persone, a meno che quella lista non scada e, di conseguenza, ci saranno in discussione nuovi posti». Intanto, però, di assunzioni nuove ancora non si parla: «È tutto fermo, la mia percezione è che non ci si voglia smuovere. A danno, ovviamente, del personale sanitario».
Sulla stessa linea la lettera che la Ugl di Catania ha inviato alla ministra Lorenzin. A proposito delle ombre che riguardano la Sanità nell’Isola, scrivono i sindacati, «basta pensare al problema delle piante organiche con il paradosso dei concorsi effettuati, con tanto di graduatorie stilate, dove i vincitori da anni attendono di poter essere immessi in ruolo – si legge nella missiva – così come gli aventi diritto ne aspettano lo scorrimento, mentre le aziende ospedaliere reclamano l’urgente bisogno di personale per continuare a tenere in piedi interi reparti». Un cane che si morde la coda senza l’intervento della politica. «Ogni qual volta sembra di essere giunti al momento giusto – commenta l’Ugl – arriva l’intoppo, il ritardo, il problema che rinvia la questione a un domani mai definito».
Frattanto la ministra dichiara all’Ansa che, con la nuova rete ospedaliera, in Sicilia sarà possibile «realizzare anche quasi 3mila assunzioni, con i concorsi fatti in base a fabbisogni specifici: cioè – prosegue – non ci servono 200 medici in Asl, ma anestesisti, geriatri, infermieri e specialisti». Lorenzin esprime poi solidarietà ai medici vittime di aggressioni, definite «inaccettabili, cose che accadono nel terzo mondo».
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