Mario Santana riparte dal basso con i piccoli rosanero «Sono felice, trasmetterò esperienza e il mio vissuto»

I dribbling, i preziosismi e i ricami di Mario Alberto Santana? Non li vedremo più in presa diretta ma sotto altre forme. Magari attraverso i gesti, in base ad un meccanismo proiettivo, dei piccoli calciatori del Palermo ‘in contatto’ con l’ormai ex capitano rosanero. Che, dopo avere appeso le scarpe al chiodo e scritto la parola «fine» ad un’esperienza con il club di viale del Fante caratterizzata da 143 presenze in gare ufficiali e 11 gol, coadiuverà i tecnici delle categorie Giovanissimi ed Esordienti con un occhio di riguardo per la tecnica di base a livello individuale: «Sono molto felice per questa nuova esperienza – ha ammesso l’argentino in occasione della presentazione della stagione sportiva del settore giovanile rosanero alla quale hanno partecipato anche il responsabile tecnico Leandro Rinaudo e il tecnico della Primavera, Stefano Di Benedetto – ho già visto giocare i bambini e non vedo l’ora di cominciare. Cercherò non di insegnare, perché non devo insegnare nulla, ma di trasmettere ai giovani calciatori la mia esperienza e il mio vissuto. Un giudizio sul Palermo edizione 2021/22? Preferirei concentrarmi su questa mia nuova avventura. Devo dire che ho meno pensieri rispetto a prima e in attesa di iniziare mi sto godendo la famiglia. Proverò a fare ciò che ho fatto anche da calciatore, dare il massimo e aiutare i ragazzi». Una ‘missione’ su cui, conoscendo le qualità tecniche e umane di Santana, Rinaudo ha scommesso ad occhi chiusi: «Mario ha grande umiltà ed entusiasmo e ‘sfruttando’ la sua esperienza daremo un impulso alla crescita dei ragazzi. Uno degli obiettivi più importanti del settore giovanile. Abbiamo intrapreso un percorso bello ed importante ottenendo anche dei risultati e il fatto che ci sia qualcuno aggregato alla prima squadra (il portiere Misseri, il difensore/centrocampista Mauthe e l’attaccante Corona, ndr) è un motivo di orgoglio».

Lo stesso concetto è valido per la cessione in prestito al Napoli del centrocampista Aziz Tourè: «E’ una soddisfazione anche a titolo personale – ha spiegato l’ex centrale difensivo rosanero – Aziz, l’unico dei ragazzi del 2002 a cui abbiamo fatto sottoscrivere assieme al direttore Castagnini il contratto di addestramento tecnico prima di aggregarlo alla prima squadra, avrà l’opportunità di mettersi in mostra in una vetrina importante come la Primavera del Napoli. Prospettive della nostra cantera? Dal momento della rinascita del club rosanero abbiamo costruito ripartendo praticamente da zero e sono stati fatti passi avanti importanti. Sono abbastanza soddisfatto di ciò che stiamo facendo anche perché obiettivamente sono stati raggiunti anche buoni risultati ma non sono contento nel senso che guardo sempre avanti consapevole del fatto che bisogna puntare ad obiettivi sempre più ambiziosi».
Ed è chiaro che potersi esprimere in un contesto che offre molto dal punto di vista delle strutture sarebbe un grande vantaggio: «Purtroppo sappiamo che la mancanza di impianti rappresenta un handicap ma non ci lamentiamo. Sfrutteremo il campo di Carini e lo Sport Village di Tommaso Natale per l’attività della Primavera e stiamo per chiudere un accordo con il Buon Pastore (campo su cui nei giorni scorsi lo staff del settore giovanile rosanero ha disputato una partita in famiglia, ndr) per quanto riguarda i più piccolini. Ovviamente la speranza è di potere avere a disposizione il centro sportivo. E’ un tema che sta molto a cuore al presidente Mirri il quale si sta dando da fare affinché quello che finora è stato solo un sogno diventi presto anche realtà».

È già partita l’attività della Primavera, degli Allievi Nazionali e Regionali e dei Giovanissimi Nazionali e nei prossimi giorni scatterà il semaforo verde anche per le altre tre categorie. Riflettori puntati, inevitabilmente, sulla formazione regina del settore giovanile: «Il nostro sarà un girone tosto ed impegnativo – ha sottolineato il tecnico Di Benedetto chiamato a sostituire Antonino Capodicasa, sollevato dall’incarico dopo avere rinnovato il contratto, alla guida della Primavera e tornato nel vivaio del Palermo dopo due anni trascorsi nella cantera del Parma – saranno essenzialmente due gli obiettivi da centrare, il primo è cercare di ‘sfornare’ elementi funzionali alle esigenze della prima squadra e il secondo, che riguarda il collettivo, è quello di essere protagonisti in campo. Voglio una squadra organizzata e riconoscibile».

Antonio La Rosa

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