«A cavallo dell’era digitale, quella del libro è una missione da seguire». Per le strade del centro di Palermo, poco distante dai Quattro Canti, c’è una bottega artigianale specializzata in legatura libraria: Libbra. Un’attività aperta nel 2016 e gestita da Valeria Rosselli, madre trentaseienne che ha scelto di restare nella sua città costruendosi da zero un lavoro che possa dare un futuro alla sua famiglia. La proprietaria lavora in questo campo sin dal 2012, anno nel quale si iscrive ad ALAB, l’associazione artigianale fondata da Pietro Muratore, iniziando con bancarelle presso mercatini e fiere specializzate prima di avviare il suo primo laboratorio in via Lattarini, una realtà estremamente piccola, oggi sostituita proprio da Libbra, bottega sita in via Discesa dei Giudici, che comprende un laboratorio e uno spazio per la vendita al pubblico. Si tratta di pezzi unici fatti interamente a mano, realizzati anche con materiale di riciclo, all’interno di un’attività completamente ecosostenibile.
«Quel della legatura libraria è un’arte antica e complessa, una professione che richiede grandi nozioni storiche e tecniche, nonché profonda passione per il mondo del libro», ci racconta Valeria, il cui interesse per questo mondo nasce durante il tirocinio in restauro, periodo nel quale conosce e si appassiona alla Codicologia, ossia lo studio della forma del libro, ai tempi chiamato Codice. «In pratica è la disciplina che studia l’oggetto librario in tutti i suoi aspetti, compresi quelli costruttivi e di impaginazione», prova a spiegarci la Rosselli prima di raccontarci come il proprio percorso di studi l’abbia portata a ad avviare un’attività artigianale.
«Si tratta di una realtà piccola, ma riesco a pagarci le bollette e dare da mangiare alla mia famiglia, quindi posso ritenermi soddisfatta nonostante i tanti ostacoli lungo il percorso», ci dice parlando di Libbra, e quando le chiediamo come e quanto l’istituzione della ZTL abbia inciso sul suo lavoro lei afferma che «pur essendo molto favore le al provvedimento, questo ha causato certamente difficoltà alle piccole imprese e per quanto corretto, andrebbe certamente rivisto in alcune sue parti», ammette lei trovandosi in una delle zone interessate dall’istituzione della Zona a Traffico Limitato.
Valeria ha studiato Conservazione e Restauro dei Beni Culturali presso l’università degli studi di Palermo specializzandosi in Beni Archivistici e Librari. All’epoca, quando lei si iscrisse in quello che era un percorso inter facoltà, diviso tra Architettura, Lettere, Ingegneria e Scienza, si trattava di un corso sperimentale la cui validità è successivamente entrata in conflitto con la legislazione nazionale in materia, rendendo complesso per gli studenti accedere direttamente al mondo del lavoro. Tali complicazioni burocratiche, unite alla necessità di lasciare Palermo per progredire nel campo del restauro, hanno portato la Rosselli a scegliere il rischio di costruire una propria attività sul territorio, restando in città intraprendendo l’attività di legatrice artigianale.
«Si è trattato di una scommessa perché uno dei tratti fondamentali di questa attività non è la semplice natura artigianale della produzione, ma soprattutto che il prodotto finale siano libri», ammette specificando che «tuttavia non credo la carta e il libro potranno mai morire davvero, perché facendo questo lavoro mi sono resa conto di quante persone continuino ad apprezzarli».
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