Les jeux ne sont pas faits

Quella che doveva essere una normalissima elezione del nuovo Rettore,  è diventata invece un vero e proprio evento: l’Aula Magna del Palazzo Centrale era colma e la folla riempiva anche l’esterno. Su 3086 aventi diritto, hanno votato 2756 persone. 31 sono state le schede bianche e 16 quelle nulle. Si tornerà a votare il 2 ottobre.

Maccarrone (personale tecnico-amministrativo): “C’è una spaccatura dell’elettorato al 50%: una parte più conservatrice, che vota Barbagallo, ed una più progressista, che vota Recca. I voti di Pioletti sono l’ago della bilancia di queste elezioni”.

ERRATA CORRIGE:
Per un errore di comunicazione è stata precedentemente trascritta una dichiarazione di Francesco Lombardo non rispondente alla realtà. Scusandoci per il malinteso, riportiamo di seguito la dichiarazione esatta.

Francesco Lombardo (personale tecnico-amministrativo): “Barbagallo è molto valido ed è anche più giovane. In giro circola la voce che Barbagallo riceva la spinta del rettore uscente, Ferdinando Latteri. I voti di Pioletti potrebbero essere determinanti dall’una o dall’altra parte, anche se il suo è un elettorato più ideologizzato”.

Antonio Pioletti (candidato Rettore): “E’ un risultato che con grande chiarezza indica una voglia di cambiamento”. Alla domanda su come trascorrerà le due settimane che separano dal prossimo voto, l’ex-preside della facoltà di Lingue afferma che si comporterà come sempre “badando ai contenuti e ai problemi dell’Ateneo”. Una critica viene riservata alla conduzione della campagna elettorale e viene rivolto un appello a “liberarsi da certi condizionamenti e dalle promesse clientelari”.

Antonino Recca (candidato Rettore): Si dichiara felice del proprio successo e di quello del prof. Pioletti. “Abbiamo messo a punto dei programmi che sono condivisi da molti colleghi. Il dato di stasera dimostra che l’Ateneo vuole un cambiamento”. Qualche parole viene dedicata ai programmi: “Abbiamo da migliorare didattica, ricerca, diritto allo studio e qualità”.

Prof. Failla (Agraria, sostenitore del candidato Barbagallo) afferma che “Ci aspettavamo qualcosa in più” e ammette che “l’exploit di Pioletti non era previsto”.

Dott. Cannizzaro (facoltà di Lingue): Non si è sorpreso del risultato, neanche dei voti presi dal candidato Pioletti di cui molti professori hanno stima. “Sono rimasto, invece, sorpreso dall’evidente bocciatura della gestione dell’Università di Catania degli ultimi sei anni; sono stati pochi i voti di Barbagallo, nonostante le leve del potere lo abbiano appoggiato”.

Redazione Step1

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