L’antimafia resiste sui muri e nelle piazze

Coperta, imbrattata, storpiata e ripristinata: “Contro la mafia l’amore per la memoria e l’impegno dell’azione” è la scritta realizzata da AddioPizzo Catania per uno dei due murales pensati dall’associazione per la città: uno in via Felice Fontana, nei pressi dell’ospedale policlinico Garibaldi, l’altro lungo una parete in viale Ulisse.

Danneggiate per la prima volta, appena pochi giorni dopo il completamento del murales – circa tre settimane fa – la scritta e il logo dell’associazione di fronte l’ospedale erano state coperte con la vernice nera. Imbiancato il muro e rispristinata l’opera, appena due settimane fa l’enesimo sfregio. E ancora una terza volta, domenica 22 maggio, ecco comparire delle scritte denigratorie a macchiare i lavori dei ragazzi. Una sul murales di via Felice Fontana con scritto W i giudici della “circonvallazzione”, l’altra appea sotto la raffigurazione di Falcone e della moglie in viale Ulissecon scritto W gli amici di Silvione con la croma della fiat, riferto con molta probabilità alle automobil su cui viaggiavano il giudice, la moglie e gli uomini della scorta al momento dell’attentato.

«Non abbiamo idea di chi possa essere stato. Di certo non pensiamo si tratti di comuni teppisti» – spiega Valentina Trovato di AddioPizzo. «Ci stiamo mobilitando per ripristinare ancora una volta la scritta di fronte all’ospedale Garibaldi e riparare il danno al murales in via Ulisse che raffigura Giovanni Falcone e la moglie, ancora in fase di ultimazione», racconta.

Nonostante questo, le iniziative antimafia in città non mancano. E se c’è chi ha interesse a imbrattare di vernice il simbolo e la memoria della lotta alla mafia, a Catania c’è anche chi questa memoria è impegnato a tenerla viva. A diciannove anni dalla strage di Capaci, nonostante la pioggia di ieri, una “marcia antimafia”, organizzata dagli scout dell’Agesci, ha sfilato da Piazza Roma a Piazza Verga per concludersi, davanti al Palazzo di Giustizia, con l’annuale commemorazione di Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e di tutte le vittime della mafia.

Redazione Step1

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