«In queste ore l’entourage del ministero dello sviluppo economico fa sapere che l’area individuata dalla Regione non è idonea e che la responsabilità della non candidatura di Catania per l’investimento di Intel sarebbe da attribuire alla Regione». Lo scrivono in una nota congiunta Alfio Mannino, segretario generale Cgil Sicilia e Carmelo De Caudo, segretario generale Catania. Ieri la Cgil era tornata sulla questione dello stabilimento della multinazionale statunitense che oltre un anno fa aveva pensato all’Etna Valley e, dunque a Catania, per una sede del colosso in sud Europa.
Dopo varie ipotesi, la possibilità si è allontanata ad appannaggio delle aziende del Nord Italia accompagnate dalle interlocuzioni del ministro in quota Lega Giancarlo Giorgetti. Ieri gli stessi segretari siciliani di Cgil hano dato per tramontata l’ipotesi già lontana, attribuendo quest’ultimo passaggio a una «bocciatura politica» nei confronti di Catania. Oggi gli stessi sindacalisti informano che il ministero ha considerato non idonea l’area individuata. Dunque le responsabilità sarebbero della Regione.
«Peccato che a gennaio in incontri ufficiali e anche con comunicati stampa che si allegano aveva dichiarato l’esatto opposto. Un dato è certo: il ministro Giorgetti si è adoperato per portare l’investimento nelle regioni del Nord – concludono – e ciò è confermato anche da dichiarazioni pubbliche dello stesso ministero ma se a questo si dovesse aggiungere la inadeguatezza, l’irresponsabilità e l’incapacità imperdonabile della Regione è evidente che questa classe di governo si deve vergognare e non ha le carte in regola per poter chiedere ancora di poter governare la nostra Regione».
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